Svolta Amazon: ora può costruire il mega polo logistico. Migliaia di posti di lavoro diretti e nell'indotto

Svolta Amazon: ora può costruire il mega polo logistico. Migliaia di posti di lavoro diretti e nell'indotto
Svolta Amazon: ora può costruire il mega polo logistico. Migliaia di posti di lavoro diretti e nell'indotto
di Fabrizio Romagnoli
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Giovedì 23 Febbraio 2023, 07:43 - Ultimo aggiornamento: 16:59

JESI - L’ultima tessera è sistemata in un mosaico istituzionale che pare più una tela di Penelope, che disfaceva di notte ciò che aveva tessuto durante il giorno. Il Comune di Jesi rilascia ad Amazon il permesso di realizzare le opere di urbanizzazione a servizio del centro alla Coppetella. Definito hub degli hub, sarà un polo logistico, a servizio del sud Europa, da 65mila metri quadrati, 1.000 addetti diretti e altrettanti nell’indotto.

Il tutto per un investimento di oltre 600 milioni di euro. L’atto amministrativo finale, quello che mancava, ora permetterà alla multinazionale dell’e-commerce di avviare i lavori previsti per l’edificazione dell’intero complesso. La sofferta tappa d’avvicinamento del colosso statunitense del commercio elettronico a Jesi è un’operazione “greenfield”: un’azienda internazionale arriva e costruisce nuove strutture operative. Le Marche sono come una tabula rasa sulla quale s’innesta la filiale d’una multinazionale. Pura logistica. 
Le prime mosse
Quattro gli attori in campo, e un cambio in corsa di un consiglio di amministrazione, per tirare le fila di un percorso che mosse i primi passi nel 2020. Al tavolo della sofferta trattativa sedevano, allora, Interporto Marche, proprietario dei diritti edificatori e dei terreni; Dpa, proprietario delle piastra logistica già di Interporto; Scannell 008 Italia, sviluppatore del progetto; Amazon Italia logistica, committente dell’opera e ora rimasta sola al comando. 
Il mantra
Il rituale della soddisfazione è nelle parole di Lorenzo Fiordelmondo. Due sono i concetti che il sindaco di Jesi ripete come un mantra: filiera istituzionale e opportunità di occupazione&sviluppo economico. Nell’incipit ringrazia gli uffici «per la completa definizione di un iter complesso». Subito sottolinea: «Prende il via, a tutti gli effetti di legge, un impianto fortemente voluto dal Comune di Jesi che, pur avendo in capo a sé buona parte degli oneri amministrativi, ha sempre lavorato in una logica di filiera istituzionale con Interporto e Regione». Rimarca il valore di quel fare: «Se oggi per il nostro territorio si aprono importanti opportunità di occupazione e sviluppo economico, lo si deve proprio all’impegno a evitare fughe in avanti, sia dal punto di vista istituzionale sia nelle relazioni con il soggetto protagonista dell’insediamento». È già oltre, Fiordelmondo: «Su questa linea - avverte - intendiamo proseguire, consapevoli che, completato il percorso amministrativo per il rilascio di tutti i permessi, se ne apre un altro, altrettanto importante, rispetto al quale per altro siamo già al lavoro, per affrontare le questioni legate ai trasporti di persone e merci, al prevedibile inserimento di nuovi lavoratori nel territorio e all’attivazione di tutti quei servizi che ne conseguono». 
I precedenti 
Ora non manca più nulla, dopo una lunga sequela di svolte e sospirate fumate bianche, di un cammino che per mesi è andato a passo d’uomo - con tanto di scontri e polemiche - ed è poi diventato marcia spedita dalla fine d’aprile dell’anno scorso. Massimo Stronati è il presidente jesino del cda di Interporto che ha dato la svolta in positivo. «Ha vinto un’ottica di sistema Marche - commenta - e lo stesso approccio servirà anche dal punto di vista dell’accoglienza sul territorio. Si tratta di un’opera che ha risvolti importanti a livello sociale: ospitalità, servizi, strutture sociali e commerciali». Stronati spiega: «Abbiamo delle idee di sviluppo, che condivideremo presto, convocando tutti gli stakeholder sul territorio per attuare la stessa logica di sistema che ci ha portato fin qui». 
La manifestazione 
E dire che la partita, dati i tempi lunghi con cui si era trascinata, a inizio 2022 sembrava chiusa: formalizzata per conto di Amazon la manifestazione d’interesse per portare l’insediamento alla Coppetella, l’allora cda di Interporto ancora in carica l’aveva accettata all’unanimità.

Ma il tempo richiesto dalla trattativa per l’accordo economico aveva rischiato di far saltare tutto, fra tecnicismi e richieste aggiuntive. Tempi dovuti, data la natura pubblica di Interporto, secondo l’ex presidente Marco Carpinelli. Eccessivi e superabili, secondo l’ex sindaco di Jesi Massimo Bacci, che ha spinto forte per il progetto, con tanto di ferri corti fra i due, emersi pubblicamente. Ma i nervi tesi non sarebbero mancati anche tra Bacci e il governo regionale, dove pure il primo era stato dato in procinto di approdare. Cambia tutto ad aprile: il 29 il nuovo cda di Interporto, insediato da pochi giorni, invia la lettera di avvio della procedura di variante urbanistica al Comune di Jesi che, il 4 maggio, l’approva con l’amministrazione Bacci. Dopo le amministrative è la nuova giunta Fiordelmondo a rendere la variante definitiva il 28 settembre: recepite le osservazioni di Provincia e Interporto alla modifica del 4 maggio; non accolta quella avanzata da Co.Fer.m, azienda insediata nell’area. L’ultima pedina mossa sulla scacchiera: a fine 2022 arrivano le firme definitive per l’acquisto di diritti edificatori e terreni da parte dello sviluppatore Scannell e poi il passaggio di tutto in capo ad Amazon Italia.

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