Emanuele Lodolini, cambio di (giro)vita: «Dopo 20 anni di politica ho aperto la partita Iva, sono diventato direttore di una società e perso 58 kg»

L'ex parlamentare dem non rinnega il passato ma ora "se mi chiedessero di tornare direi di no"

Emanuele Lodolini: «Dopo 20 anni in politica ho cambiato (giro) vita. Con le Regionali 2020 mi sono ritirato, aperto partita Iva e perso 58 kg»
Emanuele Lodolini: «Dopo 20 anni in politica ho cambiato (giro) vita. Con le Regionali 2020 mi sono ritirato, aperto partita Iva e perso 58 kg»
di Maria Teresa Bianciardi
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Sabato 9 Dicembre 2023, 01:55 - Ultimo aggiornamento: 12:03
Sono passati tre anni e sembra una vita. Un’altra vita, per Emanuele Lodolini, ex politico in prima linea nelle Marche: in vent’anni ha percorso una strada ricca di soddisfazioni che lo ha portato fino al Parlamento. E poi, switch.
Emanuele Lodolini, qual è stata la data che ha segnato la svolta?
«Le Regionali 2020. Sono stato il primo dei non eletti nel Pd e in quel preciso momento ho maturato la consapevolezza che era arrivato il momento di cambiare». 


Delusione per un’elezione mancata di un soffio?
«Anche, ma in realtà ho deciso di dimostrare a me stesso che sarei riuscito a reinventarmi, togliendomi di dosso la giacchetta di politico di professione che mi era stata affibbiata».
Era così?
«Ho iniziato a fare politica 20 anni fa (oggi ne ha 46, ndr). Io che alla politica non credevo affatto e seguivo mio nonno, un attivista, solo per l’amore che provavo per lui».
Cosa è successo?
«Il primo switch. Partecipando ad un incontro alla Fiera della Pesca con Veltroni sono rimasto colpito dal suo pensiero e ho deciso di dedicarmi alla politica con un impegno importante. Così mi sono iscritto alla Sinistra Giovanile e ho percorso una strada che mi ha portato fino all’elezione in Parlamento». 
Era tra i politici più conosciuti a livello regionale, poi è arrivata la sfida elettorale delle Regionali 2020. Switch.
«Doppio switch, veramente. Perchè oltre a decidere di dire addio alla politica, ho voluto anche salutare il caro “vecchio” Emanuele che era arrivato a pesare fino a 140 kg». 
Il primo passo?
«Ho aperto la partita Iva e mi sono messo a dieta con determinazione e consapevolezza. Era arrivato il momento di cambiare radicalmente, dal punto di vista professionale e fisico».
È stata dura passare da 140 ad 82 chili?
«Lo è ancora. Mi alzo tutte le mattine alle 6.30 e vado in palestra, nel weekend corro in spiaggia. Se non lo faccio non mi sento a posto con me stesso».
Dicevamo, la partita Iva.
«Esatto. Prima delle Regionali avevo ricevuto una proposta lavorativa rimasta in standby e che successivamente ho accettato. Era di un’agenzia interinale che organizza concorsi pubblici. Poi ho avuto una collaborazione con un consorzio di energia e gas, fino a quando - lo scorso anno - sono diventato responsabile delle relazioni esterne e direttore del personale del Ggf Group (una società che fornisce alle aziende servizi per ottimizzare i rapporti con la clientela, ndr). Sono anche nel cda della squadra The Begin volley, un impegno - non remunerato - che mi dà tanto perché mi aiuta a recuperare la cosa che mi manca della bella politica: le relazioni con i più giovani».
Dunque le piace questa sua nuova vita, girovita compreso?
«Molto, ma sia chiaro: la politica non la rinnego».
In cosa l’ha delusa?
«Non sempre si fa quello che si dice: non tutte le promesse vengono mantenute. Mi piacerebbe che la politica oggi provasse ad alzare il livello, guardando bene quello che accade nelle imprese e nel privato, dove veramente c’è visione e concretezza. Due qualità che non vedo più dall’altra parte».
Se le dicessero di tornare?
«Direi di no, come mi è già capitato di rispondere. Il mio non è stato un addio di convenienza, ma un cambiamento reale. Sono concentrato sul presente e il mio presente non contempla la politica».
E nel futuro?
«Continuo a dire no, ma chi può sapere cosa accadrà domani? Se mi avessero detto che sarei diventato ciò che sono ora, le dico la verità: non ci avrei creduto».
Lei è stato deputato ai tempi di Matteo Renzi, leader del Pd: vi sentite ancora?
«Lo sento come capita di sentire anche altri ma lui, come all’epoca, è il più rapido a rispondere ai messaggi. Risponde subito. E risponde».
Chi sente invece con più frequenza?
«Il sindaco di Pesaro Matteo Ricci, che è venuto anche alla presentazione del mio ultimo libro».
Ecco, guardiamo “Oltre”. Un’altra vita, uno switch dopo l’altro, ma la scrittura è una costante.
«Una passione che ho da sempre e che è andata di pari passo con il mio impegno politico e con il cambiamento. Il primo libro l’ho scritto nel 2015, poi nel 2019 e adesso l’ultimo. Dal titolo, appunto, “Oltre”».
Cambiamo anche le carte in tavola. Come le piacerebbe concludere questa intervista?
«Con una frase di Carl Gustav Jung. “Lo scopo della vita non è essere perfetti, ma diventare completi”».

Emanuele Lodolini ieri e oggi

Chi è

Emanuele Lodolini è nato il 12 agosto 1977 ad Ancona, è stato l’ultimo segretario provinciale dei Democratici di Sinistra e il primo segretario provinciale del Partito democratico di Ancona.

Si è iscritto alla Sinistra giovanile nel 2000 e nel 2001 ne è diventato segretario cittadino. È stato eletto Consigliere della V° Circoscrizione ad Ancona, nel 2006 è stato eletto consigliere comunale a Falconara, diventando assessore. Nel 2008 si presenta come candidato sindaco nel comune di Falconara ma al ballottaggio cede il tricolore a Goffredo Brandoni. Alle elezioni politiche del 2013 viene eletto deputato della XVII legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione XIV Marche per il Pd. Alle elezioni del 2018 è ricandidato alla Camera dei Deputati per il centro-sinistra nel collegio uninominale di Ancona, ma non viene rieletto.

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