FIUMINATA La tanto desiderata pensione è durata poco per Luigi Puglia, medico di base di Fiuminata che a fine settembre dell’anno scorso è andato in pensione a 69 anni. Il camice bianco è rimasto appeso al chiodo per soli tre mesi. Perché se è vero che ci sono mestieri diversi da un semplice lavoro, mestieri che diventano essi stessi la vita intera di chi li sceglie, quello del medico è uno di questi. E il dottore di Fiuminata ne è la conferma. Puglia è infatti uno dei tanti medici a cui il governo ha permesso di rientrare in servizio per sopperire alle carenze del sistema sanitario.
Il rientro
Ma il medico di Fiuminata non è rientrato in ambulatorio o in corsia: lui è tornato alle origini.
Le difficoltà
Puglia sottolinea la difficoltà di tornare a lavoro, soprattutto dopo aver assaporato il piacere della pensione. «Per me è stato ancora più difficile - confida - poiché mi sono reso conto della bellezza di non avere più impegni e orari». Puglia era stato medico di base a Fiuminata dal 1997, ma la sua prima esperienza risale al 1983 a Matelica. Prima di quegli anni, come tutti i suoi colleghi, faceva le Guardie mediche. «È stato un ritorno al passato, ma è chiaro che a 30 anni è diverso rispetto a oggi. Però in questo momento non potevo tirarmi indietro. Mi auguro che tra due anni ci siano più medici».
La riflessione
Allora si apre la riflessione riguardo la carenza. «Non credo che il numero chiuso all’Università sia l’unico motivo. Sono migliaia i medici andati all’estero perché meglio remunerati e con migliori possibilità di carriera». Il suo appello ora è rivolto anche ai suoi colleghi. «Chi è già andato o deve andare in pensione provi a rientrare. Il momento è difficile e bisogna dare una mano».