Accordo tra Asur e sanità privata: arriva anche il team mobile per accelerare la campagna dei vaccini

Accordo tra Asur e sanità privata: arriva anche il team mobile per accelerare la campagna dei vaccini
Accordo tra Asur e sanità privata: arriva anche il team mobile per accelerare la campagna dei vaccini
di Maria Cristina Benedetti
3 Minuti di Lettura
Martedì 13 Aprile 2021, 09:23

ANCONA - Per vincere la sfida dei vaccini, la sanità privata tende la mano a quella pubblica. Perché la guerra al Covid non ammette frontiere. Un principio sacrosanto in virtù del quale è stato raggiunto un accordo tra l’Asur e il Gruppo Kos-Santo Stefano per immunizzare 289 disabili dell’Area Vasta 2 e coloro che li assistono. Si inizierà oggi per terminare venerdì prossimo nella clinica Villa Adria, che s’affaccia sulla Flaminia, alle porte di Ancona. «Si partirà domani (oggi, ndr) - dice il responsabile della struttura Antonello Morgantini - con più di 80 sommistrazioni, per poi procedere a ritmo intenso, full time tutto il giorno, fino a venerdì».

E si procederà in parallelo, in quella struttura che è centro di riabilitazione, per completare anche il secondo giro di vaccinazioni ai propri operatori, familiari e ai pazienti ricoverati.

Per un totale di oltre 100 persone. 

Il team

Il Gruppo Kos scenderà in campo pure con un team vaccinale mobile che verrà inviato dall’istituto di riabilitazione Santo Stefano di Porto Potenza e che, giovedì pomeriggio, inoculerà il preparato anti-Covid presso il Centro Papa Giovanni XXIII di Ancona a quasi 90 tra ragazzi disabili, che frequentano il Centro, ai loro familiari-assistenti e agli operatori. Medico, infermieri, anestesista, supporto amministrativo, sono le figure che andranno a costituire questo team multiprofessionale che Santo Stefano ha messo a disposizione. 

Le cifre

Ma ancora non basta. In questa guerra contro il tempo e il Coronavirus si continua a morire. Sono undici le vittime che ieri hanno segnato a lutto il bollettino del Servizio Salute della Regione: otto sono della provincia di Ancona, tra le quali c’è anche una 50enne di Matelica. Sono morti tre uomini e otto donne, tra 50 e 96 anni, tutti con patologie pregresse. Esistenze che non hanno retto agli attacchi di un virus che non intende abbassare la testa. Il totale dei decessi dall’inizio della pandemia arriva così a quota 2.792. E per seguire sempre il filo delle cifre, dal nord al sud della regione si sono registrati 111 casi positivi. Un numero basso, come sempre accade nei giorni post festivi, legato a quello dei tamponi analizzati, 1.810: 955 dei quali nel percorso nuove diagnosi - di cui 413 nello screening con percorso antigenico - e 855 nel percorso guariti, con un rapporto positivi/testati pari al 11,6%. Dei 111 positivi, 55 sono in provincia di Ancona, 12 in quella di Macerata, 10 in quella di Pesaro Urbino, 18 in provincia di Ascoli Piceno 7 in quella di Fermo e 9 fuori regione. La dimostrazione che il contagio continua a girare. E non risparmia neppure chi vive di solitudine: gli 11 monaci dell’Eremo di San Silvestro a Fabriano sono positivi. 

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