Dai drive-in ai medici la task force tamponi. Con i test che arriveranno dal Piemonte

Dai drive-in ai medici la task force tamponi. Con i test che arriveranno dal Piemonte
Dai drive-in ai medici la task force tamponi. Con i test che arriveranno dal Piemonte
di Maria Teresa Bianciardi
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Sabato 28 Novembre 2020, 03:30

ANCONA - Se non è screening di massa poco ci manca, ma l’obiettivo dell’assessore Saltamartini è proprio quello di estendere il più possibile il numero dei test ai marchigiani. Anche se le scorte a disposizione al momento non consentono un’operazione su così vasta scala - e serviranno giusto giusto ad arrivare a fine dicembre -, la Regione in questi due mesi è riuscita comunque a realizzare una filiera sanitaria in grado di potere assorbire le richieste attuando un percorso di prevenzione oltre che di diagnosi. 

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Nelle prossime ore dovrebbe andare a segno un accordo con la Regione Piemonte per far arrivare nelle Marche 2,2 milioni di test rapidi antigenici «che serviranno ad estendere lo screening alternativo al tampone con risposta a 48 ore.

Ci siamo mossi attivando diversi canali - sottolinea l’assessore Saltamartini - dopo avere chiesto nuove scorte al commissario Arcuri». Dall’inizio dell’emergenza Covid si è partiti prima con gli esami in ospedale per arrivare all’istituzione dei drive-in organizzati dal Dipartimento di prevenzione: aree di raccordo dislocate in tutte le province marchigiane dove le persone in quarantena vengono sottoposte al prelievo oro-faringeo senza scendere dall’auto. 


Gli accordi raggiunti


«Nelle scorse ore - spiega l’assessore Saltamartini - abbiamo siglato un accordo con i laboratori privati di analisi convenzionati e accreditati (49 nelle Marche) per definire le linee operative sulle prestazioni della diagnostica Sars Cov - 2. Questo ci consentirà di estendere l’attività di sanità pubblica a supporto dell’Asur per l’identificazione rapida dei focolai, i test dei contatti stretti, le prestazioni domiciliari, e i controlli per il percorso guariti». Giunto a conclusione anche il percorso per i test sierologici rapidi che potranno essere effettuati in farmacia: «L’esecuzione dell’esame avverrà nel rigoroso rispetto delle misure di sicurezza (uso obbligatorio della mascherina chirurgica o Ffp2-Kn95, igienizzazione delle mani, controllo della temperatura corporea, distanziamento) e con prenotazione telefonica obbligatoria. I risultati sono poi trasmessi al Dipartimento di prevenzione dell’Asur per valutare se sottoporre il cittadino al test molecolare. Abbiamo concordato il prezzo massimo consigliato: 19 euro a carico del cliente». Deve essere ancora definito, ma si tratta di entrare nei dettagli, il patto con il medici di base - non ancora con i pediatri - che potranno sottoporre i propri pazienti al test rapido per estendere ulteriormente la platea dei sanitari accreditati all’individuazione del virus.


L’ultimo tassello


«Per gli autotest - sottolinea l’assessore regionale alla Sanità - siamo ancora indietro nell’iter, visto che non sono stati validati dall’Aifa. Abbiamo comunque sollecitato per riuscire ad intraprendere quest’altra importante strada per contrastare il diffondersi del Covid».

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