ANCONA Più acqua accumulata, bollette meno care. Approvata ieri in Consiglio regionale la proposta di legge che alimenta una filiera virtuosa per la redistribuzione di energia e di introiti sul territorio, e che si propone di portare risparmi sulle utenze e investimenti sui bacini idrici, che potrebbero avere ricadute positive in futuro anche per la lotta contro la siccità.
La prima firma
Nella seduta pomeridiana a Palazzo Leopardi, l’assemblea legislativa ha dato disco verde al testo - che vede come primo firmatario l’assessore allo Sviluppo economico Andrea Maria Antonini - con cui viene recepita la normativa nazionale: le centrali idroelettriche diventano di proprietà della Regione a costo zero alla scadenza delle concessioni. «Il settore dell’energia idroelettrica efficiente svolge un ruolo strategico nell’aumentare la quota di fonti di energia rinnovabili nel mix energetico – spiega il gruppo consiliare della Lega guidato da Renzo Marinelli -. La riscossione dei canoni consentirà alla Regione di disporre di milioni di euro da destinare a politiche energetiche regionali e progetti nei comuni territorialmente interessati».
Il recepimento
Con la legge approvata ieri in Consiglio regionale, che recepisce le disposizioni nazionali contenute nel Dl 79/1999 - più noto come legge di regionalizzazione delle concessioni - con cui vengono regolate le procedure di assegnazione.
I fondi
Le risorse serviranno a finanziare interventi diretti per ridurre lo svantaggio sociale, economico, territoriale e infrastrutturale dei relativi territori, con particolare riguardo alla prevenzione e riduzione del rischio idrogeologico e degli incendi, alla viabilità ed ai trasporti, compresa la mobilità sostenibile, la sentieristica e la rete dei cammini regionali, nonché alle vocazioni agricole, produttive e turistiche.
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