Amazon, un altro passo verso il maxi centro di distribuzione nelle Marche. La Sovrintendenza dice sì. Cosa manca all'iter. Cantiere nel 2022?

Il governatore Francesco Acquaroli in visita al centro Amazon inaugurato di recente a Camerano
Il governatore Francesco Acquaroli in visita al centro Amazon inaugurato di recente a Camerano
di Andrea Taffi
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Venerdì 29 Ottobre 2021, 03:35 - Ultimo aggiornamento: 10:13

ANCONA - Tecnicamente si tratta di tre step per concludere il percorso della variante urbanistica ma il più importante dovrebbe essere alle spalle. Prevedere l’inizio dei lavoro per lo sbarco di Amazon all’Interporto di Jesi per la primavera del 2022 potrebbe essere una previsione abbastanza vicina alla realtà se il ritmo di avanzamento dei pareri (favorevoli) proseguirà con questa speditezza.

L’ultimo di questi è stato firmato dalla Sovrintendenza per i beni paesaggistici e, secondo i tecnici, poteva essere uno scoglio delicato a sorpassare nella navigazione nascosta verso la discussione in consiglio comunale a Jesi per la variante urbanistica. 


Il centro di distribuzione
Il terreno su cui nascerà il centro di distribuzione da 60mila metri quadrati coperti infatti è zona vincolata per la presenza di due ville sotto tutela della Sovrintendenza (villa Honorati Novelli e villa eredi Onorati), una risalente al ‘700 e un’altra all’800 alle quali è stata riconosciuta una rilevanza storica e ambientale.

Il fine era quello di proteggere queste aree dal complesso di lavori e costruzioni che potrebbero danneggiarne il patrimonio e il valore estetico. Il superamento dell’esame dei tecnici della Sovrintendenza ha aggiornato la tabella di marcia che è finita direttamente al passaggio successivo: la valutazione di impatto ambientale.


La consegna dei fascicoli
I fascicoli sono stati consegnati proprio in questi giorni per affrontare procedura che ha lo scopo di individuare, descrivere e valutare, in via preventiva alla realizzazione delle opere, gli effetti sull’ambiente, sulla salute e benessere umano di determinati progetti pubblici o privati, nonché di identificare le misure atte a prevenire, eliminare o rendere minimi gli impatti negativi sull’ambiente, prima che questi si verifichino effettivamente. Trattandosi di un insediamento molto grande il percorso verrà svolto in sede ministeriale. Difficile inquadrare i tempi anche perché difficile è prevedere che tipo di osservazioni (ed eventuali prescrizioni) verranno svolte. Tecnicamente c’è fiducia che il passaggio possa essere ragionevolmente veloce. Dopo la Via, infatti mancherebbe il parere della Provincia di Ancona e, solo alla fine, si arriverebbe alla discussione in consiglio comunale di Jesi dove la giunta, lo scorso giugno, ha già dato parere favorevole iniziando il giro dei pareri.


La domanda presentata
L’intestazione della domanda è stata firmata da Dpa logistica, la società che si occupa di trasporti e logistica portuale (espressione di Dorica Trasporti e gruppo Amatori). L’atto protocollato In sostanza Dpa chiede al Comune di Jesi di spostare una parte dei diritti edificatori che appartengono alla società Interporto nell’area adiacente, circa 32 ettari, che il general contractor ha già bloccato grazie ai contratti preliminari stipulati con i rispettivi proprietari. Questo passaggio amministrativo fa sì che, alla fine, se tutti i documenti filano, si possono saldare i diritti edificatori presenti sui terreni esterni all’Interporto con quelli della porzione confinante, interna all’Interporto. 

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