Scontro Atim-Aeroitalia, la verità di Bruschini: «Volevano un milione subito. Per questo è saltato tutto, colpa loro»

Il direttore Atim sull'accordo di promozione turistica saltato: «Pretendevano acconti senza fideiussioni e senza un piano marketing adeguato. Non ho sprecato un euro»

Scontro Atim-Aeroitalia, la verità di Bruschini:
Scontro Atim-Aeroitalia, la verità di Bruschini:
di Lorenzo Sconocchini
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Sabato 6 Gennaio 2024, 01:30 - Ultimo aggiornamento: 16:32

ANCONA Voleranno a lungo, planando infine - c’è da immaginare - nelle aule di giustizia con richieste di risarcimenti, gli stracci del matrimonio d’interesse (nel nome del marketing) tra Aeroitalia e Atim, naufragato malamente prima ancora d’essere consumato. Perché se Gaetano Intrieri, ad della compagnia aerea, giovedì aveva sparato alzo zero sull’agenzia regionale per il turismo e sul suo direttore, annunciando pubblicamente una causa da 25 milioni per violazione di un contratto pubblicitario da 750mila euro, ieri il numero uno di Atim Marco Bruschini ha risposto con pari veemenza «a quel signore», così chiamando Intrieri senza mai nominarlo.

La conferenza stampa

Nella conferenza stampa convocata in fretta in una sala del terminal Partenze del Sanzio, a un certo punto è aleggiato il fantasma del signor Bonaventura, personaggio dei fumetti di un secolo fa, e del suo celebre milione con cui cominciava l’avventura. «Aeroitalia voleva da noi un milione in anticipo, tutto insieme, secco, one shot», così Bruschini ha svelato i veri motivi (almeno secondo la versione di Atim) dell’accordo saltato, abbandonandosi poi a citazioni letterarie più alte. «Oggi è il 5 gennaio, e guarda caso in quella data, nel 1886, veniva pubblicata la prima edizione di Dottor Jekyll e mister Hyde», ha detto il manager, come se lo strano caso narrato da Robert Louis Stevenson si attagliasse per allusione a un presunto voltafaccia di Intrieri.

«Questo signore ha messo in discussione l’accordo già a metà ottobre», parole di Bruschini, che ha ripercorso in una carrellata di tappe ( tra il primo ottobre e il 16 novembre, corredate da copie di documenti) l’autunno caldo in cui si è consumata la rottura con la compagnia aerea che dal primo ottobre scorso gestisce per conto di Enac i voli di continuità territoriale dal Sanzio per Milano, Roma e Napoli e che ha già manifestato l’intenzione di abbandonare Ancona alla scadenza del primo anno, se possibile anche prima. «Il nodo dirimente è quello degli anticipi - ha ricostruito la vicenda il numero 1 di Atim, dicendo di aver atteso in silenzio per 70 giorni per una cluasola di riservatezza infranta l’altro ieri dalla conferenza stampa di Intrieri -.

Ne avevamo concesso ad Aeroitalia uno da 250mila euro, un terzo dell’importo contrattuale, stiracchiando il codice degli appalti. Eppure Aeroitalia ha presentato una fattura di oltre 300mila euro, aggiungendo l’Iva che doveva essere già compresa e senza presentare né la fideiussione per l’anticipo, né il Durc sulla regolarità fiscale e contributo. Sono loro gli inadempienti». Dopo la prima fattura non pagata Aeroitalia va in fibrillazione, sospende le rotte per Barcellona, Bucarest e Vienna e minaccia di utilizzare la clausola che consente di uscire dal bando Enac dopo il primo anno.

Il rilancio via pec

«Nonostante questo atteggiamento il 23 ottobre ho inviato una pec rilanciando l’offerta fino a un milione - ha ricordato il manager dell’agenzia regionale per il turismo -, ma chiedendo oltre alla fideiussione e al Durc anche un piano di marketing adeguato». Nel primo contratto, da 750 mila euro, il piano prevedeva solo una pagina sul sito web di Aeroitalia dedicata a Let’s Marche e il logo della campagna su un Atr della compagnia. Nella nuova proposta di Atim, da un milione, il logo si sarebbe dovuto vedere anche sui poggiatesta degli aerei e su giornali e cartellonistica usati da Aeroitalia per promuovere le sue rotte.

«Non ci hanno nemmeno risposto - sintetizza Bruschini - dunque il primo contratto è morto per i loro inadempimenti e il secondo è nato già morto». Il manager dell’agenzia regionale ha tenuto a precisare, rispondendo indirettamente alle critiche dell’opposizione, che «neanche un euro di denaro pubblico è stato speso in questa vicenda tra Atim e Aeroitalia, e adesso c’è addirittura chi vorrebbe le mie dimissioni».

Se qualcuno ha danneggiato l’immagine delle Marche, per Bruschini, è sempre «quel signore». «Quel signore è andato al ministero pensando che gli battessero le mani - ha detto riferendosi all’incontro della scorsa settimana tra Enac, ministero dei trasporti, Regione e Aeroitalia -. E invece le mani gliel’hanno battute in faccia, intimandogli di rispettare gli obblighi previsti dal bando Enac sulla copertura delle tratte di continuità territoriale».

Il video sui social

Sul caso dei voli di continuità, dopo un dicembre tormentato da ritardi e cancellazioni, ieri è tornato il governatore Francesco Acquaroli, con un video pubblicato sui suoi canali social. «I voli di continuità per tre anni non sono in discussione - ha rassicurato i marchigiani -. Ho subito avvertito l'Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile. Se l’ad di Aeroitalia vuole lasciare l’aeroporto delle Marche, lo faccia pure. Quei collegamenti con Roma, Milano e Napoli sono previsti per legge. Nel caso si voglia tirare indietro, entro marzo lo dovrà comunicare e, fino a ottobre, dovrà continuare a garantire il servizio. All'Enac spetterebbe poi il compito di bandire un’altra gara».

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