Civitanova è sempre più la patria della movida: «Grazie Marini, qui c’è un locale per ogni esigenza»

Civitanova è sempre più la patria della movida: «Grazie Marini, qui c’è un locale per ogni esigenza»
Civitanova è sempre più la patria della movida: «Grazie Marini, qui c’è un locale per ogni esigenza»
di Giulia Sancricca
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Venerdì 8 Settembre 2023, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 9 Settembre, 07:47

CIVITANOVA «Civitanova? È il centro del mondo!». Ne è convinto Aldo Ascani che, mentre lo dice, si lascia trasportare dall’entusiasmo di chi ha creduto così tanto nell’intrattenimento e nella movida da tracciare la strada per chi si è aggiunto dopo, consapevole del successo che si poteva raggiungere. E così a Civitanova è arrivato il boom. Quel boom che oggi fa tanto rumore, soprattutto se un campione di fioretto come Tommaso Marini ammette chiaramente che la città rivierasca sia un gradino sopra a tutte, pure alla Dorica.



Ma questo i gestori dei locali che in ogni stagione, d’estate e d’inverno, animano Civitanova, lo sapevano già. E allora dall’entusiasmo ne scaturiscono le riflessioni. La ricetta? È custodita nella trasformazione che Civitanova ha vissuto negli ultimi anni fino a diventare il vero punto di riferimento della movida per la regione e per quelle vicine. «Civitanova è stata sempre una città appetibile - continua Ascani, la cui famiglia gestisce, in compagini societarie differenti, Shada, Donoma, Calamaretto e La Serra -. Ovvio che l’ingresso nel 2013 dello Shada prima e del Donoma poi ha dato il via libera all’indotto che si è allineato successivamente. Il bilancio oggi ci restituisce una delle città della costa marchigiana con più attrazione e interesse da parte del pubblico. È un dato certo». 

Non solo giovani, però. Civitanova - da ombelico del mondo - è stata in grado di trovare un equilibrio pure sul target, passando dai giovani fino a una fascia di età più adulta. «La Serra ne è una dimostrazione: un risto-show con intrattenimento che registra numeri importanti. Quando una città funziona, lo è per tutti, non solo per un tipo di pubblico». Allora fate le scarpe ad Ancona? «Le scarpe? - scherza -. Le facciamo pure tacchi e soprattacchi». Ma Ascani ammette che accanto agli investimenti giusti si sono allineati diversi fattori favorevoli: «l’indotto dell’entertainment ha fatto il suo, ma anche il trasferimento della Lube non va sottovalutato. Un puzzle che nel tempo ha composto tutti i pezzi». Tanti pezzi. Così tanti che ce n’è per tutti i gusti e le città vicine storcono il naso: «Prima si partiva per andare in Romagna, oggi loro vengono da noi. Civitanova era il punto di ritrovo per andare a ballare in altre zone, adesso è la meta». 

Parole di chi ha fatto dei locali della movida un vero e proprio business: «ma noi non abbiamo la bacchetta magica. Tutto ha funzionato grazie a chi ha capito che qualcosa stava cambiando e si è adeguato. Chi chiudeva a mezzanotte ora arriva fino alle tre, sono aumentati i locali e si sono differenziati. Ora mancano gli alberghi, ma stanno crescendo parecchi b&b, si può ancora migliorare». Quello delle strutture ricettive potrebbe essere un obiettivo a cui lavorare anche secondo Alexio Lattanzi che d’inverno si occupa del Brahma e d’estate del Petè. Quest’anno, poi, ha gestito anche l’Anastasia ristorante e La romana. «La movida a Civitanova funziona ancora più del turismo. Le strutture ricettive non sono molte, ma di locali ce ne sono per tutti i gusti ed è questo l’ingrediente segreto. Ci sono attività che in altri paesi e città vicine è difficile trovare. I collegamenti aiutano: in tanti arrivano anche dall’Umbria per trascorrere le serate di divertimento da noi»

Lattanzi allora entra ancor più nel dettaglio riguardo la provenienza del pubblico: «Per capire che Civitanova è punto di riferimento dell’intero territorio basta vedere il flusso estivo. Quest’anno chi ha un’attività prettamente giornaliera ha detto di aver registrato un calo, noi che lavoriamo con la movida e il divertimento abbiamo avuto un incremento. Non solo. Agosto, che è il momento delle ferie e dovrebbe registrare il picco massimo, non ha visto nei locali un aumento di presenze, anzi. Questo dimostra come i nostri clienti più affezionati arrivino dalle zone limitrofe della regione, gente che per le ferie è poi partita». 

Un altro termometro arriva da Daniele Maria Angelini, gestore del Donoma. «Civitanova è diventata, sia d’estate che d’inverno, il punto di riferimento della provincia di Macerata, di mezza provincia di Fermo, di mezza provincia di Ancona e dell’Umbria.

D’inverno, addirittura, si aggiunge pure il Sud della regione. Il successo deriva anche dall’intuizione di ogni locale nel sapersi distinguere. Basti vedere il Madeira che ha saputo interpretare le esigenze di una parte di giovani che ama il latino e la cucina brasiliana. O la pizzeria I due re, che oltre alla cucina ha realizzato una zona disco frequentatissima. Sapere che a Civitanova c’è un luogo per ogni esigenza ha contribuito certamente a farla diventare un punto di riferimento per tutti».

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