La "questione palestinese", ovvero il conflitto tra ebrei e palestinesi riguardante la Palestina, terra sacra per ebrei, musulmani e cristiani, è al centro degli interessi e delle pubblicazioni di Pietro Frenquellucci, giornalista ascolano d'adozione.
Il secondo volume
Dopo aver raccontato il pensiero e le motivazioni che spingono gli ebrei israeliani a vivere nei territori occupati nel libro "Coloni. Gli uomini e le donne che stanno cambiando Israele e cambieranno il Medio Oriente", in questo nuovo lavoro l'autore rivolge la sua attenzione al composito mondo israeliano che si oppone al fenomeno degli insediamenti nella Cisgiordania. Il libro prende spunto dalla Dichiarazione di Indipendenza dello Stato di Israele del 14 maggio 1948. In quella occasione, Ben Gurion, fondatore e primo ministro del neonato Stato israeliano, sottolineò la volontà di Israele di vivere in pace con i suoi vicini, riconoscendo uguaglianza di diritti a tutti coloro che sarebbero stati sottoposti alla sua sovranità. Cosa è rimasto di quei propositi? Chi lotta oggi per la loro attuazione? Quanto del concetto di uguaglianza annunciato nel 48 è pratica reale nei territori conquistati con la guerra del 1967, in particolare nella Cisgiordania? Quali sono le prospettive di Israele, dei palestinesi e dell'occupazione dei territori? Questi temi vengono affrontati da Frenquellucci incontrando direttamente in Israele personalità di alto profilo del mondo del pacifismo e del dialogo che descrivono la drammatica situazione nei territori occupati e ricostruiscono la nascita dei movimenti israeliani per la pace e i diritti umani.
Gli incontri-intervista
Concludono il libro due lunghi incontri-intervista: il primo con Ehud Olmert, l'ultimo premier israeliano a presentare un piano di pace ai palestinesi (2008), il secondo con Tamir Pardo, ex capo del Mossad, i famosi servizi segreti di Israele. La prefazione è del giornalista Ugo Tramballi, senior advisor dell'Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale).