L'elegante Villa Cannone scrigno di storia e cultura. Le vicende centenarie raccontate da Giacomo Recchioni

L'elegante Villa Cannone scrigno di storia e cultura. Le vicende centenarie raccontate da Giacomo Recchioni
L'elegante Villa Cannone scrigno di storia e cultura. Le vicende centenarie raccontate da Giacomo Recchioni
di Francesco Giorgi
3 Minuti di Lettura
Giovedì 3 Agosto 2023, 20:09 - Ultimo aggiornamento: 20:12

Villa Cannone venne edificata sulle rovine di un antico presidio militare della costa, da cui si contrastavano le incursioni piratesche. Vi si cannoneggiavano le imbarcazioni corsare. Da qui il nome, che in passato però doveva essere diverso, perchè in cima alla torre era stato messo un olivo, dal quale, dicono le fonti, trasse la sua denominazione.

Il casino di villeggiatura

Siamo intorno alla metà del 1700 quando, grazie ai Conti Cordella di Fermo, dalle rovine del fortino sorse un "casino di villeggiatura", dimora eletta ad accogliere eventi culturali, concerti e degustazioni di cibi e vini dell'ager palmensis.

La storia di questo splendido edificio storico di Marina Palmense viene tracciata con accuratezza nel volume "Villa Cannone", curato dall'antropologo Giacomo Recchioni, con contributi di Walter Scotucci, Oronzo Mauro, Luca Lenarduzzi e Massimo Spagnoli. In 228 pagine, corredate da un ampio apparato fotografico e documentale, gli autori ripercorrono le vicende secolari della dimora, che nel corso del tempo è passata attraverso varie proprietà (Cordella, Paccaroni, Garulli) ed è stata oggetto di numerosi interventi architettonici, che non ne hanno però alterato lo stile.

Le collaborazioni

«Mi sono avvalso della collaborazione di amici e professionisti del settore per riportare alla luce la storia di questa dimora nobiliare», spiega Recchioni. «Anticamente l'agro palmense appariva come un grande giardino con orti, uliveti e meravigliosi agrumeti. Esistono ancora angoli di territorio che non sono stati deturpati dall'era moderna. Uno di questi è proprio Villa Cannone», continua l'autore. Di Villa Cannone anche un riferimento legato al poeta Gabriele D'Annunzio, che come emerge dalle fonti vi alloggiò i giorni successivi alle nozze con Maria Hardouin del 1883. La coppia vi rimase alla fine per due mesi perchè D'Annunzio aveva sposato la bionda duchessina dagli occhi turchini contro il volere del padre che si era messo sulle loro tracce. D'altronde il Vate fu in stretto contatto con la famiglia Garulli. Assieme al Conte Ernesto Garulli e all'artista montefiorano Adolfo De Carolis, ad esempio, favorì l'opera di Luigi Serra, chiamato in quegli anni ad avviare un piano di comunicazione efficace per la Regione Marche. L'iniziativa era volta, tra le altre cose, a raccontare il territorio marchigiano ai passeggeri dei treni delle Strade Ferrate Meridionali, con cui, nel 1861, si unì Ancona a Bari.

L'antico agrumeto

Nei pressi della struttura è presente un antico agrumeto e i sistemi di captazione e accumulo delle acque sono gestiti mediante la costruzione di cunicoli in laterizio e fontane. La dimora, oggi location di cerimonie e matrimoni, è gestita dalla Famiglia Squarcia, che l'ha acquistata nel 2001.

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