Porto Sant'Elpidio, dolore e speranze
La malattia del gioco si può curare

A Porto Sant'Elpidio un team di esperti cura la ludopatia
A Porto Sant'Elpidio un team di esperti cura la ludopatia
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Lunedì 10 Agosto 2015, 21:01 - Ultimo aggiornamento: 11 Agosto, 09:36

PORTO SANT'ELPIDIO - Una realtà nata tre anni fa per aiutare i giocatori d'azzardo a uscire dalla dipendenza.

Gruppo di persone che si riuniscono tutti i venerdì sera in via Garda, nei locali messi a disposizione dalla Protezione civile. Gruppo di auto mutuo aiuto fatto di gente disposta a raccontare le proprie esperienze e vincere il vizio diventato malattia. Hanno vissuto per anni in funzione della prossima giocata.

Qualcuno di loro ha sperparato fortune, qualcuno ha perso il lavoro, altri addirittura la famiglia.

Arrivano persone da tutte la regione per far parte del gruppo Ga (giocatori anonimi) che da centro di ascolto mira a diventare comunità di recupero.

"Tantissime persone hanno bisogno di essere aiutate, non solo ascoltate" spiega uno del Ga di cui per riservatezza non diamo nemmeno le iniziali. Fanno parte del gruppo: l'impiegata, il professionista, l'imprenditrice, il disoccupato, il pensionato. Uomini e donne, giovani e anziani, laureati e persone con la quinta elementare. Sono tutti dipendenti dal gioco: dal lotto, al gratta e vinci, dalle slot machine alle scommesse sulle corse dei cavalli.

Le testimonianze: "Ho smesso grazie a mia moglie - diceva venerdì un anconetano durante l'incontro - ho ritrovato il gusto di vivere. Prima non dormivo e ora dormo. Ora ho il piacere delle piccole cose". "Mi sono giocato tutto, solo ora riscopro il valore dei soldi. Perdere 2mila euro al giorno era niente per me" chiosa un maceratese.

Proprio ieri uno del gruppo è partito per Mestre: "Vado in un centro di recupero dove starò sei mesi; spero così di recuperare mia figlia e mia moglie che se ne sono andate, avevo venduto l'anima al diavolo per giocare". Nella stanza sono tutti in circolo, a ogni testimonianza segue l'applauso. "Dopo una vincita di 10 mila euro al gratta e vinci sono diventato dipendente del grattino - dice un pensionato - ho deciso di smettere, spenderò i soldi della pensione per i nipotini che adoro". "Mi sono tagliato i capelli a zero per 10 euro" afferma un ragazzo. Si contano i giorni... "L'ultima giocata è stata l'8 agosto 2014 - dice un uomo - altre otto persone, come me, possono festeggiare un anno di astensione dal gioco, la più bella cosa è tornare alla vita".

"Prima del gioco mai avuti problemi di soldi - chiosa un sottufficiale di Marina in pensione - ho deciso di smettere, siamo a 22 giorni senza ricadute". "Non gioco da 5 giorni" riferisce un signore alla sua prima seduta, la moglie al suo fianco. "Iniziai 15 anni fa a puntare sui cavalli, guadagno bene e gioco al telefono, le agenzie mi fanno credito. Punto soldi virtuali e non mi rendo conto di quanto perdo, finché una voce al telefono mi dice che devo restituire 2 mila euro. Voglio tirare una riga e non guardare più indietro". "Parlate di malattia, ma la malattia ha un percorso, o si guarisce o si muore" l'ultimo del gruppo a parlare.

TERZA ETA' FERMATA SOLO DALLA CALURA

I pensionati passano il proprio tempo dentro le sale giochi, davanti agli schermi del 10eLotto a controllare i numeri legati all''ultima estrazione o in fila tra i banconi, nella speranza di vincere al gratta e vinci. Nonni che sperano con una vincita milionaria di aiutare figli e nipoti, perché con la pensione non riescono nemmeno ad arrivare a fine mese. La febbre del gioco è un'epidemia per la terza età, ma la calura di questi giorni ha inciso anche sulle giocate in calo. Un esercente riferisce "non c'è la fila per i gratta e vinci e il 10eLotto in questi giorni perché gli anziani escono la mattina presto poi rincasano e non escono più per il gran caldo".

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