"L’arte delle meraviglie. Il Barocco a Fermo da Rubens a Gaulli". La grande esposizione dell'estate griffata Sgarbi e Papetti

L'Adorazione dei Pastori di Rubens al museo di Fermo
L'Adorazione dei Pastori di Rubens al museo di Fermo
di Chiara Morini
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Domenica 17 Aprile 2022, 04:40 - Ultimo aggiornamento: 18 Aprile, 09:09

FERMO - Due location, la chiesa di San Filippo Neri e il palazzo dei Priori, per la mostra “L’arte della meraviglia. Il barocco a Fermo da Rubens a Gaulli”, che vedrà al centro dell’attenzione il quadro “Adorazione dei pastori” che Pieter Paul Rubens dipinse a Roma, su commissione, per la chiesa dei Filippini di Fermo.

 
Il periodo
Il periodo previsto per l’esposizione, salvo variazioni o modifiche, è quello che va dal 24 luglio al 27 novembre. Come annunciato in occasione del rientro del dipinto da Lucca, in prestito per la mostra “I pittori della Luce. Da Caravaggio a Paolini”, curata da Vittorio Sgarbi, l’esposizione fermana sarà curata dallo stesso Sgarbi e da Stefano Papetti. Prima di questo prestito, il quadro era già stato a Milano nel 2016, attirando a Palazzo Marino, nel periodo natalizio, oltre 150mila visitatori. Stando al progetto approvato dalla Giunta insieme agli atti di indirizzo per l’organizzazione, per la mostra è previsto l’arrivo di opere in prestito da musei di rilevanza nazionale. Per citarne alcune, ci saranno dipinti provenienti dalla Galleria Nazionale Borghese, la Galleria Nazionale di Palazzo Corsini e la Biblioteca Angelica di Roma. Altre opere sono già conservate a Fermo, altre arriveranno da alcuni luoghi marchigiani, altre ancora da collezioni private.

Tra gli artisti che saranno inseriti, ci sarà Rubens, del quale si prevede di esporre altri dipinti, oltre a quello della pinacoteca civica di Fermo, ci saranno anche opere di Giovanni Lanfranco, Giovan Battista Gaulli, Gian Lorenzo Bernini, Ciro Ferri, solo per citare i più rappresentativi. Una mostra sul Seicento che nasce dalla volontà di ripercorrere quel periodo che Fermo visse con una grande vivacità culturale e personaggi di altissimo spessore e importanza per l’epoca. Tra questi si ricordano la regina Cristina di Svezia, il Cardinale Decio Azzolino, e l’ordine religioso fermano dei Filippini, che lasciarono il segno in città: la Sala del Mappamondo, la chiesa di San Filippo e, come detto, l’“Adorazione dei Pastori” del Rubens che proprio nella chiesa di San Filippo, come detto una delle due sedi espositive, la principale, fu inizialmente conservato.


Il budget
Anche il budget è di quelli importanti: 295mila euro (iva esclusa), finanziabile con 100mila euro di fondi comunali, 109mila da sponsor, enti pubblici e privati, e Ministero (con accesso al bando “Piccole e medie città d’arte e borghi particolarmente colpiti dal Covid”), 100mila euro che si prevede di ricevere come contributo regionale, e i restanti 50mila con incassi di biglietteria. Una mostra imponente, che si annuncia davvero suggestiva, e che sarà allestita in modo da garantire la massima fruibilità da parte del pubblico, che si conta di attrarre in gran numero, per ripartire dopo il periodo di pandemia. 

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