Pioppi e Meriggi di Perfero: «Impennata dei prezzi del caffè, cambiano le abitudini»

A sinistra simone meriggi a destra daniele pioppi
A sinistra simone meriggi a destra daniele pioppi
di Massimiliano Viti
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Mercoledì 17 Aprile 2024, 03:10 - Ultimo aggiornamento: 12:58

ALTIDONA Il costo del caffè (varietà Robusta) è ai massimi storici. E il trend rialzista non sembra essersi esaurito. Anche Perfero Caffè di Altidona che aveva i prezzi di listino bloccati dal 2022, a partire dallo scorso primo aprile, è stata costretta a ritoccarli, con un leggero aumento. Perché oltre al rialzo record del prezzo del caffè, l’azienda subisce anche il rincaro dei costi di trasporto che, a causa della crisi del mar Rosso, sono quadruplicati rispetto a 2 anni fa.

L’impennata

«Non si sa esattamente il perché di questa impennata dei prezzi del caffè.

Nell’ultimo anno la quotazione della Robusta è raddoppiata» afferma Daniele Pioppi, che insieme al socio Simone Meriggi, ha fondato l’azienda nel 2010. Perfero Caffè resta una delle poche realtà italiane ad avere a disposizione una trentina di varietà di caffè, provenienti da tutto il mondo. Alcuni, una piccola parte a livello di quantità, arrivano dal Guatemala dove l’azienda è proprietaria di un appezzamento di terreno. Pioppi sostiene che ogni anno viene preannunciato un calo della produzione del caffè a causa dei parassiti e del cambiamento climatico ma poi, puntualmente, ciò non si verifica. Per cui l’imprenditore fermano pensa che l’aumento del prezzo della materia prima è il risultato di una fase speculativa. Pioppi spiega come il commercio mondiale del caffè sia dominato da due varietà: l’arabica, prodotta prevalentemente in Brasile, e la Robusta, che arriva dal Vietnam. Quest’ultima è meno costosa, più facile da tostare ed è quella più diffusa in Italia.

«Fino a un anno fa la Robusta costava anche la metà dell’Arabica. Ora il suo costo arriva a superare alcune varietà di Arabica» precisa Pioppi. Quali ripercussioni per Perfero Caffè? «Abbiamo mantenuto i prezzi di listino invariati dal 2022 fino al 31 marzo scorso. Poi siamo stati costretti ad applicare un ritocco» confessa Pioppi. Perfero Caffè genera l’85% dei propri ricavi fuori dall’Italia. In particolare Ungheria, Paesi Bassi, Estonia e Miami (Usa). «Notiamo che sia in Italia sia all’estero i nostri clienti denunciano una carenza di liquidità. Riscuotere puntualmente sta diventando sempre più complicato» osserva lo stesso Pioppi. Quali conseguenze per il cittadino amante del caffè? «Per un bar, il costo della materia prima, credo incida tra il 20 e il 25% del prezzo di una tazzina di caffè. Hanno una maggiore incidenza i costi fissi legati all’affitto dei locali, energia elettrica, personale ed altri. Per altro il rialzo del caffè arriva in un momento in cui la gente si ritrova con meno soldi in tasca» riflette Pioppi.

I consumi

«I rialzi hanno fatto scendere i consumi del caffè? No, ma sono cambiati. C’è stato un aumento del cosiddetto caffè monoporzionato (quello nelle cialde/capsule) che ha avuto il suo boom durante la pandemia quando non si poteva andare al bar. Ma al di là dell’aspetto sostenibilità legato allo smaltimento delle cialde – conclude Pioppi - basterebbe fare due conti per accorgersi che il caffè monoporzionato è molto più caro rispetto all’acquisto in chicchi e una macinatura manuale domestica».

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