Le tende vanno male, artigiana
s'inventa i gatti di stoffa. E spopola

Martina Bazzo con le sue invenzioni
Martina Bazzo con le sue invenzioni
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Martedì 3 Giugno 2014, 21:18 - Ultimo aggiornamento: 8 Giugno, 09:57
PORDENONE - Ha 36 anni e da quando ne aveva sedici si destreggia nel settore dei tendaggi. L’arte di cucire a mano tende, centro tavola, tovaglie e strofinacci gliel’hanno tramandata i genitori. Martina Basso, di Pordenone, un negozio artigianale in via Caboto, da tre anni sta spopolano nell'ambito delle creazioni di moda e dal 2012 le sue realizzazioni appaiono in riviste specializzate come "Le idee di casa mia", "My home" e "My life". Famosi gli speciali per le festività, per come va imbandita una tavola e arredato l'ambiente che accoglie gli ospiti. «Ho trasformato il mio hobby in un lavoro cercando un'alternativa alla crisi ed evitando le cineserie e l'oggettistica in serie», spiega Martina Basso.

Il settore della tappezzeria ha fortemente risentito della crisi del tessile e della congiuntura economica. Per cercare di restare a galla, la Basso ha sfruttato le proprie potenzialità. «La crisi ha messo in ginocchio tutti, specialmente noi artigiani, perché la gente se vuole un divano non viene più dal tappezziere che glielo riconfeziona come si faceva una volta, con tessuti di qualità e manodopera specializzata - osserva - Non cercano più le tende che durano 20 anni, che lavaggio dopo lavaggio sono ancora intatte, ma si accontentano di trovare cose a basso costo che dopo un anno si buttano perché il lavaggio restringe o si rovinano i colori, tanto sanno di averle pagate poco».

Martina Basso ha deciso di fare tutto da sè, a partire dall'idea creativa, spesso animali (famose le vetrine con i cavalli o i gufi tricolore per l’Adunata degli alpini). L'oggettistica è tra la più varia, si va dai fermaporta ai porta-pigiama e ai tanti Welcome. Martina non compra materiale ma riutilizza quello dei campionari di tende e tessuti d'arredo, ciò che avanza dal confezionamento di poltrone o cuscini, perciò si tratta di stoffa di ottima qualità, dall'indiscusso valore, poiché tutto è fatto a mano e rigorosamente "made in Pordenone". «Non copio - rivela - non uso cartamodelli, tutto parte da una mia idea che diviene schizzo e poi cucito, tutto questo l'ho imparato da sola, cercando una strada diversa, alternativa». La clientela è di quella che apprezza il valore delle creazioni a mano, il prezzo non tiene conto delle ore di lavoro, però di certo le papere porta sacchetti di plastica, i gatti portapane, come del resto le borse con i gattini hanno un’impronta visiva particolare e sono pezzi unici. «La regola per restare sul mercato - afferma la giovane - è cambiare continuamente».
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