Rai, la Finanza nell'ufficio di Minzolini
Editoriale Tg1: «Esagerazioni». E' bufera

Augusto Minzolini
Augusto Minzolini
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Giovedì 29 Settembre 2011, 12:22 - Ultimo aggiornamento: 28 Ottobre, 20:22
ROMA - I militari della Guardia di finanza sono questa mattina alla Rai nell'ufficio del direttore del Tg1, Augusto Minzolini, per acquisire documentazione sulla causa intentata dalla giornalista Tiziana Ferrario. I legali della ex conduttrice del telegiornale infatti, dopo la denuncia in sede civile al Tribunale del lavoro, hanno anche intentato una causa penale.



Minzolini è indagato dalla procura di Roma per abuso d'ufficio e per mancato adempimento di un'ordinanza del giudice del lavoro. Lo stesso Minzolini è indagato dalla procura di Roma anche per peculato in relazione alla vicenda delle spese da lui effettuate con la carta di credito affidatagli dalla Rai. Gli accertamenti in questo caso sono finiti e per il giornalista si profila ora una richiesta di rinvio a giudizio.



Minzolini: «E' una boiata pazzesca». «Rispetto al clamore suscitato, questa vicenda è una boiata pazzesca» ha commentato a caldo Minzolini.



Editoriale nel Tg1 delle 20: «Esagerazione contro di me». In un'editoriale nell'edizione delle 20 del Tg1, poi, Minzolini ha attaccato ancora. «Rispetto i magistrati - ha detto - ma a volte non posso non rimanere perplesso di fronte ai loro comportamenti. Mandare la Guardia di finanza negli studi del Tg1 se non è un'intimidazione, è sicuramente un'esagerazione che finisce per avere un'amplificazione mediatica. Se me lo avessero chiesto avrei portato io stesso i documenti ai magistrati. L'amplificazione mediatica è il vero problema della giustizia. Prendete l'inchiesta di Napoli, condotta dal pm Woodcock. Di quell'inchiesta dal punto di vista giudiziario è rimasto poco, perché è passata alla procura di Roma e soprattutto a quella di Bari. Avrebbero dovuto dare gli atti ad altre procure, ma quegli atti sono finiti sulle pagine dei giornali con l'unico risultato di infangare l'immagine del premier. Le intercettazioni sono finite sui media e i verbali addirittura in 24 ore. Se si pensa che per risolvere il delitto dell'Olgiata è stata necessaria un'intercettazione dimenticata nei cassetti, si capisce che qualcosa non funziona. Con tutto il rispetto, c'è qualcosa di marcio in Danimarca».



Garimberti: inopportuno l'uso privato della tv. «Come ho già ricordato più volte in passato - commenta il presidente della Rai Paolo Garimberti - l'uso privato della televisione pubblica è sempre inopportuno. Ancora di più quando si tratta di fatti giudiziari. La Rai ha la massima fiducia nella magistratura e non si permette di giudicare le sue iniziative».



Cdr Tg1: Minzolini ha passato il segno. «L'editoriale del direttore questa sera ha veramente passato il segno» afferma il una nota il cdr del Tg1 ,sollecitando un intervento dell'azienda. «Per tutto il giorno avevamo evitato di intervenire per senso di responsabilità e per tenere il Tg1 il più possibile lontano dalle polemiche - si afferma nella nota del cdr - Ma l'editoriale del direttore questa sera ha veramente passato il segno. Non si può utilizzare il servizio pubblico a proprio uso e consumo. Invece il direttore ha trasformato il nostro giornale in una tribuna per parlare di una causa di lavoro e di un'inchiesta penale che lo riguarda. A questo punto non è banale ripetere che serve rispetto per le indagini che ovviamente faranno il loro corso. È rispetto per un telegiornale che il direttore sta schierando sempre di più a favore di una parte politica. È così che il Tg1 perde credibilità e ascolti. L'azienda non può più far finta di nulla. Presidente, direttore generale e Consiglio di amministrazione intervengano per rilanciare il nostro giornale. Che non appartiene a Minzolini ma ai telespettatori che pagano il canone e ai giornalisti che ci lavorano con professionalità e non meritano di venire continuamente trascinati nelle polemiche».



Pd: uso improprio della testata. «È assolutamente improprio l'uso che fa il direttore del Tg1 della testata per difendere se stesso e Berlusconi dalla magistratura - dice Vincenzo Vita (Pd) - Si tratta di un servizio pubblico, svillaneggiato nelle sue prerogative fondamentali. Oramai Minzolini è diventato la caricatura di se stesso».



Idv: uso privato della tv. «Se c'è del marcio in Danimarca, tanto per usare le stesse parole con cui ha chiuso il suo ennesimo editoriale, ce n'è ancora di più alla direzione del Tg1 - attacca il capogruppo Idv in commissione di Vigilanza, senatore Pancho Pardi - Come il suo datore di lavoro Berlusconi, anche Minzolini non riesce a cogliere il filo sottile del conflitto di interessi. Stasera ha fatto un uso privato della televisione pubblica denunciando una ispezione della Guardia di finanza al Tg1 e approfittandone per delegittimare il lavoro dell'intera magistratura. Se sommiamo questa anomalia all'inchiesta della carta di credito aziendale e al crollo dello share del suo tg ci sono tutti gli estremi per mandarlo a casa».



Il segretario del Pdl, Angelino Alfano ha telefonato al direttore del Tg1 Augusto Minzolini per esprimere «stima e vicinanza».



«Di certo Augusto Minzolini non ha messo in discussione il ruolo e il lavoro della magistratura - dice Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera - Ha detto una cosa ovvia,riscontrabile dalla registrazione del tg, e cioè che poco c'entra la Guardia di finanza su una controversia da dirimere in sede di giurisprudenza del lavoro. Ma volere vietare a un direttore di Tg di esprimersi è veramente un paradosso che in realtà cela la volontàpolitica di sostituire Minzolini».



Pdl: da sinistra il solito ritornello. «Da sinistra solito ritornello contro Minzolini che vorrebbero in silenzio, possibilmente imbavagliato - sostiene il vicepresidente dei senatori Pdl, Francesco Casoli, componente della Vigilanza Rai - Se parla il direttore del Tg1 è un uso improprio della testata, se invece lo fa qualche icona dell'opposizione ecco che si esalta la libertà di espressione e quella professionale. Augusto Minzolini nel suo editoriale ha usato parole pienamente condivisibili e non dissimili da quelle utilizzate anche dall'on. Casini perché la "spettacolarizzazione delle indagini" da parte di una certa magistratura è ormai diventato un vero problema per questo Paese e sta intaccando la credibilità dell'intero ordine giudiziario. È bene che la politica, anche quella di sinistra, se ne renda conto».



«Mi preoccupano gli ascolti di Rai1, la nostra rete ammiraglia. Anche ieri sera Rai1 in prima serata, ha fatto ascolti da Rai3. È un problema che dobbiamo affrontare - aveva detto in giornata il presidente Paolo Garimberti - I dati raggiunti ieri sera dalla trasmissione Me lo dicono tutti (11,9%) sono l'ennesima dimostrazione di una situazione della quale bisogna occuparsi».



«Non basta Lavitola su La7 a spiegare una cosa del genere», ha aggiunto Garimberti riferendosi alla puntata del nuovo programma di Enrico Mentana su La7, Bersaglio Mobile, seguita da quasi 2 milioni di spettatori con l'8%. «Aspetto proposte anche dallo stesso direttore di Rai1 Mauro Mazza. Proposte di cui parleremo in consiglio di amministazione. Io non ho la ricetta, altrimenti farei il direttore di Rai1 ad interim. Faccio il giornalista e mi occupo degli ascolti».



Garimberti: basta dilaniarsi sulle nomine. «Il Cda di ieri è storia passata, non ne voglio più parlare, ne abbiamo già parlato troppo. Dobbiamo occuparci del futuro della Rai - ha aggiunto Garimberti - Basta dilaniarsi sulle nomine, la cosa importante di ieri sera, per me, è che siano stati coperti due posti fondamentali, alla direzione del Tg2 e di Rai3, con due validi professionisti che di fatto erano miei candidati. Adesso parliamo di futuro dell'azienda. La valutazione della politica la lascio alla politica; loro si divertono, è il loro mestiere, non il mio. Parliamo invece di ascolti, che mi preoccupano molto. La Rai deve affrontare molti problemi in termini di contenuti e organizzativi. Partendo dagli ascolti, per esempio quelli di Rai1 di ieri sera, ascolti non da Rai1 ma di programmi come Chi l'ha visto, e di tutto il resto».



«Venire a Torino a un convegno Fiat (Federazione Internazionale Archivi Televisivi, ndr) è un fatto piuttosto ironico. Ieri quando ho detto a mia moglie che venivo a Torino per un convegno Fiat, mi ha guardato, ma io l'ho tranquillizzata dicendo che non andavo a sostituire Marchionne. Anche se non so se abbiamo più guai noi o la Fiat», ha detto ancora Garimberti.
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