Emmanuele Catananzi è stato travolto e ucciso da una Bmw X4 M Competition che non doveva trovarsi in strada in quel momento, lo scorso 9 febbraio. Il suv da 510 cavalli era guidato da D. Cecconi, 18enne che non aveva ancora preso la patente. Lo aveva noleggiato la madre due giorni prima. Così, il figlio aveva preso le chiavi ed era uscito a fare un giro, incosciente del rischio che stava correndo.
La madre si è presa la colpa
Dopo aver perso il controllo in via dell'Archeologia a Tor Bella Monaca, il dramma. Adesso dovrà rispondere dell'accusa gravissima di omicidio stradale, anche se era stata proprio la madre ad addossarsi la colpa di tutto. «Ero io alla guida», le sue parole agli investigatori, riporta Repubblica.
L'incidente
L'incidente è avvenuto lo scorso 9 febbraio. Il 18enne alla guida del suv ha preso una curva a velocità troppo elevata, secondo gli inquirenti, così ha sbandato ed è finito sul marciapiede, uccidendo Emmanuele Catananzi. La mamma del guidatore, accorsa sul luogo dell'incidente, ha provato subito a prendersi la colpa, ma i testimoni hanno subito smentito la sua versione.
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