Manovra, P.A. tra tetti, tagli e blocchi.
Sanatoria immobili, scure sulla politica

Da sinistra Bonaiuti, Fazio e Letta (foto Claudio Onorati - Ansa)
Da sinistra Bonaiuti, Fazio e Letta (foto Claudio Onorati - Ansa)
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Lunedì 24 Maggio 2010, 10:29 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 22:30
ROMA (24 maggio) - La manovra da 24 miliardi, 12 per il 2011 e 12 per il 2012, che il governo varer marted conterr una serie di sacrifici molto pesanti, molto duri che siamo costretti a prendere, spero in maniera provvisoria, con una temporaneità anche già definita, per salvare il nostro Paese dal rischio Grecia. Capiamolo così e ci capiamo tutti». Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta.



Letta ha parlato di «una manovra straordinaria» che «ci è imposta dall'Europa così come per tutti gli altri Paesi, dalla Spagna al Portogallo, dalla Francia alla Gran Bretagna, alla Germania, che stanno adottando provvedimenti nel disperato, ma spero vittorioso tentativo di scongiurare una crisi epocale e di salvare l'euro». Il sottosegretario Paolo Bonaiuti, ha ribadito che «non ci sarà alcun condono edilizio, si tratta piuttosto di mettere a catasto due milioni di unità abitative. Così come non si metteranno le mani nelle tasche degli italiani, quindi non ci saranno nuove tasse». Martedì mattina la manovra verrà illustrata prima a regioni ed enti locali e poi alle parti sociali. Alle 18 è in agenda il Consiglio dei ministro. Secondo alcuni la manovra potrebbe superare i 24 miliardi, se si considerano anche alcuni rifinanziamenti per il 2010, come quello per le missioni internazionali di pace.



Napolitano: ridurre il debito con interventi equi. Da Washington, dove si trova in visita, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha affermato che per affrontare la grave crisi che ha colpito l'euro «in tutta Europa occorre ridurre il debito pubblico, occorrono sacrifici distribuiti con equità tra i cittadini. Bisogna mettere nel conto anche le proteste, che fanno parte della democrazia. Quel che è importante è che le decisioni siano prese responsabilmente dalla maggioranza ed io spero siano condivise dalle forze di opposizione in Parlamento, nel comune interesse».



In serata Tremonti ha illustrato alla consulta economica del Pdl i provvedimenti in arrivo, che ha dato un sostanziale via libera. Per Fabrizio Cicchitto la manovra sarà equa ma impegnativa. Ecco il dettaglio di quanto annunciato (restano da definire i tagli alle remunerazioni dei manager pubblici, la riduzione del finanziamento ai partiti, la tracciabilità dei pagamenti in contanti e le risorse per Roma capitale).

  • La sanatoria immobiliare ci sarà. E riguarderà l'obbligo per gli interessati di dichiarazione di aggiornamento catastale con sanzioni che saranno ridotte ad un terzo. Il condono edilizio, al momento escluso, potrebbe rientrare in Parlamento in sede di conversione del disegno di legge.

  • Gli enti previdenziali provvederanno all'acquisto di immobili adibiti ad ufficio in locazione passiva alle amministrazioni pubbliche. È previsto anche nella manovra un censimento degli immobili degli enti previdenziali con una specifica indicazione di quelli ad uso istituzionale e di quelli in godimento a privati.

  • Tetto e tagli a stipendi P.A., blocco turn-over. Il trattamento economico dei dipendenti della P.A. non potrà superare (fino al 2013) il trattamento del 2009. Il turn over sarà inoltre limitato per altri 2 anni. I trattamenti saranno ridotti del 5% sopra i 90.000 euro di reddito per la parte che eccede i 90.000 euro e fino a 130.000. Contributo che aumenterà fino al 10% oltre i 130.000 euro. C'è poi un tetto alle code contrattuali 2008-2009: cioè si prevede che i rinnovi non possano determinare aumenti superiori al 3,2%.

  • Accelerazione sul fronte della pensione per le impiegate statali. È un'altra delle misure previste dal decreto legge sulla manovra.

  • Invalidità elevata dal 74% all'80% per la concessione dell'assegno. Previsto anche un piano di controlli: l'Inps è chiamata ad effettuare un programma di 100mila verifiche per l'anno 2010 e di 200mila verifiche annue per ciascuno degli anni 2011 e 2012 nei confronti dei titolari di benefici economici di invalidità civile. Le Regioni poi dovranno concorrere alle spese: a valere sui trasferimenti alle regioni, il 45% degli stessi sono redistribuiti tenendo conto della distribuzione pro-capite della spesa effettuata in ciascuna regione per invalidità civile.

  • L'organico degli insegnanti di sostegno nel 2010-2011 dovrà rimanere invariato rispetto al 2009-2010.

  • Sarà possibile porre un pedaggio su tratti stradali che connettono con le autostrade: questo servirebbe a reperire risorse per le infrastrutture ed escludere Anas dal perimetro del bilancio statale.

  • Le regioni del Sud avranno la possibilità di istituire un tributo proprio sostitutivo dell'Irap con riferimento alle imprese avviate dopo l'entrata in vigore del decreto legge con l'opportunità di ridurre o azzerare l'Irap. È questa una delle misure contenute nel decreto legge sulla manovra secondo quanto illustrato dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti alla Consulta economia del Pdl.

  • Tagli a ministeri. La sforbiciata lineare è del 10% ma su alcune voci, come formazione o missioni, si arriva al dimezzamento della spesa. Arriva anche un esplicito divieto per le sponsorizzazioni. Giro di vite sulle auto blu.

  • La scure dei risparmi arriva anche sui partiti politici. Sarà dimezzato il contributo di un euro a cittadino iscritto nelle liste elettorali per le elezioni alla Camera. Verranno inoltre soppresse le quote annuali dei rimborsi in caso di scioglimento anticipato del Parlamento. Se un politico che è stato eletto ha incarichi nella pubblica amministrazione, per questi può percepire solo il rimborso delle spese e un gettone di presenza al massimo di 30 euro.

  • Mini-taglio per gli stipendi dei ministri. Il taglio del 10% sugli stipendi dei componenti del governo (ministri, viceministri e sottosegretari) dovrebbe incidere solo sulla parte eccedente gli 80.000 euro. La riduzione non riguarderà i parlamentari, come invece promesso dal ministro Roberto Calderoli.

  • Alla Cig le risorse recuperate dai tagli di spesa di Quirinale, Senato, Camera e Corte Costituzionale. È l'ipotesi prospettata dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti.

  • Niente rimborsi per l'Iva pagata sulla Tia, la Tariffa di Igiene Ambientale, che in molti Comuni ha sostituito la Tarsu, la tassa sui rifiuti. Nella manovra ci sarà una norma interpretativa per evitare il rimborso a carico dei Comuni e delle società municipalizzate. La questione della Tia è legata a una sentenza della Corte costituzionale dello scorso anno secondo la quale, essendo la tariffa una tassa, non può essere gravata dall'Iva. I contribuenti potrebbero così chiedere ai gestori delle imposte la restituzione dell'Iva pagata. Si tratta però di una questione complessa e per questo più volte è stato invocato un intervento legislativo. Il ministro dell'Economia ha annunciato una norma che fa chiarezza sulla tassa dei rifiuti e soprattutto che blocca le richieste di rimborso.

  • Una finestra "mobile" dal 2011 per la pensione di vecchiaia, che scatterà sei mesi dopo la maturazione dei requisiti (invece degli attuali tre). Sempre in materia di interventi previdenziali, confermate le due finestre per il pensionamento anticipato dal 2011 con almeno 40 anni di contributi; previsto un pro-rata anzianità contributive maturate dal 2011.

  • Meno enti pubblici. Soppressione dell'Ipsema, dell'Ispel, dell'Ipost e trasferimento delle funzioni rispettivamente all'Inail e all'Inps, ma anche stop all'Isae, all'Ente italiano montagna, all'Ice e di altri enti che saranno accorpati ai rispettivi ministeri. Soppressione del finanziamento pubblico per tutti quegli enti che non hanno risposto alle richieste di informazione inviate per conoscere l'utilizzo dei finanziamenti a carico dello Stato. Prevista la creazione di un fondo, di importo inferiore, che dovrebbe servire per fare fronte a situazioni di comprovata necessità.

  • Leggi qui gli altri provvedimenti




«Credo che questa manovra si rivelerà un pasticcio perché non si è predisposto nulla di veramente strutturale e quindi andremo ad un solito taglia a cuci che alla fine non ci metterà al sicuro in termini di finanza pubblica». Così da Pechino Pier Luigi Bersani ha commentato le indiscrezioni sulla manovra. «Il taglia e cuci non ci metterà in equilibro la finanza pubblica e risulterà ancora depressivo per l'economia». Si chiede un sacrificio agli italiani, sarà risolutivo? «Fino ad ora non hanno toccato evasione fiscale, rendite e patrimoni. Se pensano di poter risolvere 24 miliardi con un taglio lineare del 5-10%, non credo che ci arrivino».



«Prima vediamo il testo, senza escludere che lo si possa votare». Il senatore Pd Marco Follini non boccia a priori la manovra economica che il Governo si appresta a varare. Si tratta di un provvedimento, ha detto Follini, «da trenta miliardi di euro, che finisce per essere la smentita più clamorosa al mantra berlusconiano secondo cui la crisi è alle spalle». Anche per questo, ha spiegato il senatore, «mi chiedo se il Pd debba fare il viso dell'arme o se non sia più saggio considerare l'eventualità di un voto più costruttivo».



Damiano: un macello, non possiamo appoggiarla. «È una manovra di cortissimo respiro impostata solo su tagli indiscriminati e nuove imposte e quindi priva prospettive di rilancio dell'economia», dice Cesare Damiano capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera, per il quale il partito democratico «non può certo appoggiare un simile provvedimento. Dopo due anni di menzogne e rimozioni ora il governo presenta un conto pesantissimo agli italiani. Si chiedono sacrifici per che cosa? Per quali obiettivi? Si mette un tappo ad una falla ma non si fa nulla per ripararla. Eravamo coscienti che si sarebbe trattato di una manovra dura ma qui siamo di fronte ad un vero e proprio macello. Bene la riduzione dei costi della politica ma il resto è un disastro. Stando così le cose non possiamo certo appoggiare un simile provvedimento: manca l'equità sociale e una indispensabile prospettiva di sviluppo».



Casini: accogliamo l'appello di Napolitano. «L'appello di Napolitano sulla manovra economica è serio e severo. Ci dice “non scherzate col fuoco”, guardate bene, attentamente, la manovra che il governo farà e fatelo con responsabilità: noi accogliamo l'appello di Napolitano e esamineremo la possibilità di votarla - dice il leader Udc a Otto e mezzo su La 7 - Se la manovra sarà equa e non prenderà soldi ai soliti noti, tutti noi valuteremo seriamente se votarla». Casini ha apprezzato quindi l'apertura giunta anche da Follini: «E' significativo che venga da un esponente del Pd».



«Basta con i balletti sulle cifre, Berlusconi dica la verità ai cittadini sulla portata della manovra, sulla situazione dei conti pubblici e dell'economia italiana. Le parole di Gianni Letta sui pesanti sacrifici da affrontare sono molto diverse da quelle di Paolo Bonaiuti, il quale assicura che il governo non metterà le mani nelle tasche degli italiani. È chiaro che uno dei due non dice il vero, eppure sono entrambi sottosegretari alla presidenza del Consiglio», ha commentato il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi.



Montezemolo: crisi sottovalutata, difendere il paese. Luca Cordero di Montezemolo invita a «dare il massimo sostegno al governo per trovare risorse necessarie, urgenti, che auspico il più coraggiose possibili per difendere l'Italia dai mercati internazionali, dalla crisi e dai rischi connessi. In questi due anni si è sottovalutata l'importanza della crisi, pensando che l'Italia ne fosse immune e la manovra di oggi, doverosa, necessaria e urgente, dimostra il contrario». Lasciati da parte «tutti gli interessi di bottega», Montezemolo invita i politici a «tagliare i costi della più grande azienda italiana», la politica, composta da «180.000 persone che costano 200 milioni di euro l'anno contro i 70 milioni della Francia». Ma soprattutto chiede di affrontare l'emergenza con «una grande coesione sociale che si deve raggiungere attraverso il coinvolgimento di maggioranza e opposizione, perché ne va di mezzo il nostro Paese». Montezemolo punta il dito contro l'evasione fiscale: «Ogni euro che si raccoglie dall'evasione fiscaledeve essere destinato a ridurre le tasse. Non ci voleva la Grecia per scoprire che la metà dei contribuenti dichiara di guadagnare meno di 15 mila euro, se così fosse, non potrei mai vendere non solo le Ferrari, ma neanche le Alfa Romeo».
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