Fabbricate in laboratori clandestini presenti all'estero come in Italia, continuamente vengono immesse sul mercato illegale nuove droghe sintetiche e, di conseguenza, le autorità sono costrette ad aggiornare periodicamente la lista in cui vengono catalogate, ovvero le tabelle sugli stupefacenti previste dal Testo unico sulle droghe (Dpr 309/1990). L'ultimo aggiornamento è quello previsto nel decreto in vigore dal 17 novembre scorso. Si tratta «di un'arma in più al contrasto di sostanze molto pericolose per la salute», spiega Roberta Pacifici, direttore del Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss).
«I trafficanti di stupefacenti tentano di aggirare la legge mettendo in commercio molecole sempre nuove. La battaglia è intercettarle il prima possibile, inserirle nella lista e, in questo modo, renderle perseguibili». A creare «motivo di allarme sociosanitario», in particolare, «la diffusione di molecole sintetizzate per aggirare il divieto sulla molecola Fentanil», la cosiddetta eroina sintetica. Queste sostanze, spiega l'esperta, «hanno azione simile a quello di eroina e morfina ma effetti tossici maggiori, ovvero l'overdose può arrivare a dosi molto più basse. I sintomi di un'eccessiva assunzione sono abbassamento del ritmo respiratorio, coma e arresto cardiocircolatorio».
Pertanto il testo dispone l'inserimento nella tabella I, dove sono elencati gli psicotropi posti sotto controllo internazionale, di una serie di sostanze derivate o analoghe al Fentanil, alcune delle quali causa di decessi in Svezia, Polonia, Slovenia e Regno Unito: 3-Fenilpropanoilfentanil, 4- Fluoroisobutirfentanil (4F-iBF), Benzodiossolfentanil, Benzilfentanil, Benzoilfentanil, Carfentanil, Ciclopentilfentanil, Ciclopropilfentanil, Metossiacetilfentanil, Tetraidrofuranilfentanil (THF-F), Tetrametilciclopropanfentanil e Tiofenefentanil.
Sniffate, iniettate, fumate, le vie di somministrazioni sono le più diverse, quello che accomuna queste droghe è un sempre più frequente approvvigionamento via web, piega Pacifici, «cosa che sta abbassando la percezione del rischio per la salute, perché un conto è acquistare dal pusher in strada, e altro è fare acquisti comodamente da casa».
Difficile, per i famigliari, capire se il proprio figlio ne fa uso: i sintomi sono diversi, variano a seconda della via di assunzione e dell'unione con altre sostanze. «Quello che i genitori possono fare», conclude, «è monitorare le spese e verificare gli acquisti via web»