Emile Soleil, ritrovati i resti del bimbo di 8 mesi scomparso: indagini anche sul nonno. Il giallo delle ossa "spostate"

Le indagini vanno in tutte le direzioni: secondo la polizia la morte di Émile potrebbe dipendere da un incidente capitato al bambino da solo, da un incidente con il coinvolgimento di qualcuno, o dalla volontà di uccidere

Emile Soleil, ritrovati i resti del bimbo di 8 mesi scomparso: indagini sul nonno. Il giallo delle ossa "spostate"
Emile Soleil, ritrovati i resti del bimbo di 8 mesi scomparso: indagini sul nonno. Il giallo delle ossa "spostate"
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Martedì 2 Aprile 2024, 15:24 - Ultimo aggiornamento: 15:26

Il 17 luglio Emile Soleil era scomparso dal villaggio di Haut-Vernet in Provenza. Per settimane decine di gendarmi, volontari, squadre cinofile avevano perlustrato la zona alla ricerca del bimbo di 2 anni e mezzo svanito nel nulla, senza risultati. Poi, dopo 8 mesi, sabato 30 marzo la macabra scoperta: una escursionista si è imbattuta in ossa umane. Quei resti erano proprio di Emile. Ma come è possibile che a suo tempo i soccorsi si siano lasciati sfuggire il corpo del bambino? 

Il giallo delle ossa

Il sindaco del villaggio François Balique ha sottolineato che la zona del ritrovamento è inaccessibile alle auto, e che era stata già setacciata a fondo durante le precedenti ricerche. «È un luogo di campagna deserto, non passa nessuno se non le mucche ogni tanto, non ci sono case».

La portavoce della gendarmeria nazionale Marie-Laure Pezant, a Bfmtv  non ha escluso la possibilità che le ossa siano state spostate. «Nulla indica che le ossa fossero presenti al momento della ricerca», ha sottolineato. «Le ossa potrebbero essere state depositate in seguito. Da un intervento umano, un animale, o in virtù di condizioni meteorologiche». I genitori, molto religiosi, hanno diffuso un comunicato nel quale dicono che «Marie e Colomban sanno ormai in questa domenica della Resurrezione che Émile veglia su di loro nella luce e nella tenerezza di Dio». 

Cosa è successo?

Le indagini vanno in tutte le direzioni: secondo la polizia la morte di Émile potrebbe dipendere da un incidente capitato al bambino da solo, da un incidente con il coinvolgimento di qualcuno, o dalla volontà di uccidere. L'8 luglio Émile era appena arrivato per l'estate nella seconda casa dei nonni materni, dove la famiglia va in vacanza da anni. Il bambino è stato visto lì verso le 17.15. I suoi genitori, che vivono a La Bouilladisse, tra Aix en Provence e Marsiglia, non erano presenti quel giorno. Avevano affidato il bambino al nonno materno. Hanno dichiarato di essere «in lutto dopo questa notizia straziante», e sperano che «gli investigatori continuino il loro lavoro nel necessario segreto istruttorio, in modo da scoprire le cause della scomparsa e della morte di Émile».

Il nonno materno

Emile è stato visto da due vicini mentre camminava a poche decine di metri dalla casa delle vacanze dei nonni materni, sulla strada in discesa. Il primo testimone sostiene che camminava in discesa, mentre il secondo ricorda di averlo visto camminare nella direzione opposta, da solo. Philippe V., il nonno 58enne, era a pochi metri, impegnato a caricare in auto i pali di una staccionata, per costruire poi una recinzione per cavalli. Descritto come un patriarca autoritario, fisioterapista di professione, ha impartito un'educazione rigorosa e tradizionalista ai suoi dieci figli, con messe in latino e canti gregoriani, senza mandarli a scuola ma facendoli studiare a casa. Voleva diventare sacerdote prima di incontrare la futura moglie, e agli inizi degli anni Novanta faceva parte della comunità tradizionalista di Riaumont, nel Nord della Francia, che comprendeva un collegio per ragazzi. Due decenni dopo, tra il 2014 e il 2017, sono state presentate diverse denunce da parte degli allievi Riaumont, che hanno parlato di violenze fisiche e sessuali. Nell'inchiesta che ne è seguita, Philippe V., il nonno di Émile, compare come testimone intermedio. Nel collegio aveva il ruolo di supervisore, con il compito di fare rispettare la disciplina, e ha ammesso talvolta di avere punito i ragazzi «un po' duramente».

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