Autodifesa, dallo spray al peperoncino al portachiavi sirena: è boom di richieste dopo l'omicidio di Giulia

La parola "autodifesa" ha raggiunto lo scorso 18 novembre un picco di ricerche su Google

Autodifesa, boom di corsi ed a uso personale
Autodifesa, boom di corsi ed a uso personale
di Valentina Panetta
5 Minuti di Lettura
Sabato 25 Novembre 2023, 19:38

Spray al peperoncino o allarmi personali a forma di portachiavi. E' boom di richieste online di strumenti di autodifesa. L'omicidio di Giulia Cecchettin ha reso più accesi che mai i riflettori sulla violenza di genere trascinando con sé un'ondata di interesse nei confronti degli strumenti legali in grado di garantire alle donne una maggiore possibilità di difendersi. La parola "autodifesa" ha raggiunto lo scorso 18 novembre il suo picco di ricerca di Google degli ultimi tre mesi. 

L'andamento della ricerca "autodifesa" su Google negli ultimi 12 mesi

Contemporaneamente cresce anche l'interesse anche nei corsi di autodifesa: alcuni istituti scolastici introducono delle vere e proprie lezioni, già molto frequentate in palestre e centri sportivi: su Google la ricerca "corsi di autodifesa femminile vicino a me" ha visto un'impennata del +300% solo negli ultimi sette giorni.

Lo spray al peperoncino legale

Lo spray al peperoncino rimane lo strumento più conosciuto.

Ne esistono diversi tipi, la tipologia legale secondo le indicazioni della Polizia di Stato è quella a base di di Oleoresin capsicum, una formulazione che nasce in Europa, precisamente in Germania, quale risoluzione al problema dei cani mordaci che insidiavano i portalettere nelle campagne tedesche: i cani, una volta entrati in contatto con la sostanza, cambiavano immediatamente direzione dandosi alla fuga a causa del bruciore indotto alle mucose.

Successivamente, dispositivi simili vennero adottati anche dalle forze di polizia dello stesso Paese e americane come strumenti di autodifesa non letali per poi diventare strumenti accessibili anche ai cittadini comuni. Negli USA tali dispositivi sono utilizzati dai cacciatori per difendersi da eventuali attacchi degli orsi. Attualmente negli Stati Uniti e anche in gran parte dei Paesi europei, compresa l'Italia, sono in continuo aumento i dipartimenti di polizia che adottano, come alternativa alla forza letale, gli spray antiaggressione.

Chi può acquistarli

Lo spray al peperoncino è uno strumento di autodifesa efficace e veloce che permette di rendere inoffensivo l’aggressore almeno per il tempo che basta per allontanarsi e chiedere aiuto alle forze dell’ordine. Lo spray è acquistabile, da chi ha più di 16 anni, nei negozi specializzati, nelle armerie ma anche nei supermercati. A regolamentare il porto, a scopo di autodifesa, di tale strumento è intervenuto il decreto del 12 maggio 2011, n. 103 (Regolamento concernente la definizione delle caratteristiche tecniche degli strumenti di autodifesa che nebulizzano un principio attivo naturale a base di Oleoresin capsicum e che non abbiano attitudine a recare offesa alla persona) che specifica quali caratteristiche debba avere il prodotto per essere venduto e portato liberamente.

Lo spray deve:

  • contenere una miscela non superiore a 20 ml;
  • contenere una percentuale di Oleoresin capsicum disciolto non superiore al 10 per cento, con una
  • concentrazione massima di capsaicina e capsaicinoidi totali pari al 2,5 per cento;la miscela erogata dal prodotto non deve contenere sostanze infiammabili, corrosive, tossiche, cancerogene o aggressivi chimici;
  • essere sigillato all’atto della vendita e munito di un sistema di sicurezza contro l’attivazione accidentale;
  • avere una gittata utile non superiore a tre metri. Tutti i dispositivi che non rispettano le indicazioni sopra elencate sono soggetti alla normativa sulle armi. Su tali prodotti devono inoltre essere riportate, in lingua italiana visibile e leggibile, le seguenti indicazioni:
  • la denominazione legale o merceologica del prodotto;
  • il divieto di vendita ai minori degli anni 16;
  • il nome o ragione sociale o marchio e la sede legale del produttore, o, se prodotti all’estero, dell’importatore;
  • i materiali impiegati e i metodi di lavorazione, la quantità di miscela e tutte le sue componenti;
  • le istruzioni, le precauzioni d’uso e l’indicazione che l’uso dei prodotti è consentito solo per sottrarsi a una minaccia o a una aggressione che ponga in pericolo la propria incolumità;
  • in etichetta, almeno il simbolo di pericolo Xi e l’avvertenza “irritante”.

Gli allarmi personali 

L'ultima tendenza dell'autodifesa però sembra essere quella del portachiavi di autodifesa. Si tratta di vere e proprie mini sirene portatili che al momento del potenziale pericolo possono generare un rumore tale da catturare l'attenzione di chi è nei dintorni. I prezzi vanno dai 7 ai 30 euro e sono venduti nelle forme più diverse e sponsorizzati sui siti di e-commerce come idee regalo per donne e anziani. Sono ricaricabili come degli smartphone e alcuni modelli sono dotati anche di lampada da usare come torcia o come segnale di richiesta di aiuto lampeggiante.

Alcune tipologie di allarmi personali in vendita su Amazon

La maggior parte dei sistemi personali di allarme si attiva estraendo un grilletto, altri attraverso un segnale di emergenza. Una volta azionati emettono un allarme da 140 dB. Ma non finisce qui in alcuni casi è anche possibile condividere con più persone la situazione di emergenza. «Se hai sorelle e fratelli che vogliono ricevere chiamate dai tuoi genitori contemporaneamente, puoi configurare la funzione di condivisione della tua app in modo che quando i tuoi genitori premono il pulsante di emergenza, tutte le persone con cui condividi possano ricevi un avviso», si legge nella descrizione di uno dei centinaia di prodotti venduti su Amazon.

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