San Benedetto, Perazzoli esulta
"I cittadini credono ancora in me"

Paolo Perazzoli vincitore delle elezioni primarie del Pd
Paolo Perazzoli vincitore delle elezioni primarie del Pd
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Lunedì 7 Marzo 2016, 01:21 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 18:53
SAN BENEDETTO - Paolo Perazzoli ha vinto le primarie del Pd di San Benedetto del Tronto con 2.465 voti pari al 35.17%. Sarà  dunque l'ex consigliere regionale, già primo cittadino della Riviera delle Palme, il candidato sindaco dei democrat alle elezioni amministrative di giugno. Una vittoria non scontata che mette, per ora, la parola fine a mesi di confronti serrati e di veleni.  Al secondo posto Antimo Di Francesco,1870 voti, pari a 26.68%, terzo Margherita Sorge con 1728 voti pari al 24.75%, quarto Tonino Capriotti con 955 preferenze pari al 13.50%. Questo dunque è quanto uscito dalle urne di San Benedetto dove ieri si è votato per le primarie del Partito democratico che hanno registrato una affluenza record nei dieci seggi allestiti in tutta la città con 7.118 elettori. "Io sono stato il più critico verso questa amministrazione e questo ha fatto la differenza. Ora lavoreremo per un'alleanza larga e creare una squadra forte per tornare a credere in noi. Non credo all'uomo solo al comando. Quanto agli altri candidati mi porterò dietro solo chi non ha alle spalle due mandati. Ho lasciato un buon ricordo e i cittadini mi hanno premiato” ha dichiarato a caldo Paolo Perazzoli. Il dato che emerge subito è che la Riviera delle Palme ha registrato la più alta affluenza di tutta Italia con il 18% dei votanti. Un dato commentato dal segretario regionale Comi che tramite il presidente dell’assemblea regionale del Pd Stefano Stracci ha voluto complimentarsi con il partito di San Benedetto.  Sin dalle prime schede scrutinate la vittoria di Perazzoli è apparsa subito netta e man mano che dalle sezione arrivavano i risultati più schiacciante di quanto si potesse immaginare dato che alla vigilia tutti davano per certo che la partita si sarebbe giocata sul filo di lana. Per il candidato sindaco del Pd inizia ora una fase delicata, dovrà cercare di ricomporre l’unità di un partito che negli ultimi tre anni è stato lacerato e diviso da lotte interne.  E non sarà una partita semplice, nè facile. Contro la candidatura di Perazzoli si era schierato quasi tutto il partito tanto che in molti avevano anche ipotizzato una sua esclusione dalle primarie, ipotesi poi rientrata. Inoltre c’è l’aspetto non secondario degli alleati che sul suo nome avevano posto il veto. Insomma il neo candidato sindaco del Pd ha davanti a se settimane di intenso lavoro per cercare di superare questa lunga e delicata fase di lotte interne e portare il partito unito al voto di giugno. Una sfida non semplice.
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