ASCOLI - Erano 344 i nati in città nel 2014, sono scesi a 263 nel 2018, sono stati 223 nel 2022. Il sociologo Nello Giordani interviene sul calo di natalità che investe Ascoli. L’esperto, già nella sua indagine realizzata per conto dell’Arengo nel 2002 evidenziava il progressivo calo di nascite, confermato in altra sua relazione nel 2012, introduttiva al Piano regolatore generale, che visualizzava il calo diacronico negli ultimi 10 anni, pari a 700 figli in meno ogni anno.
Secondo Giordani una delle cause che rafforza questo trend negativo è rappresentata dalla “fuga” dei giovani verso i Comuni della Vallata, a causa delle scarse possibilità di occupazione offerte dal capoluogo. Ma per lo studioso la ragione primaria per cui si registra un tale fenomeno è il cambiamento culturale. «Èmutata la forma mentis, il significato e il senso che si dà alla vita» esordisce, ricordando come un tempo le famiglie fossero numerose, pur vivendo in povertà mentre tra le classe aristocratiche c’erano pochi nascite. «Tutto ciò ha la sua radice nell’accresciuto individualismo che si accompagna ad sentimento diffuso di egoarchia» spiega il sociologico a proposito di un fenomeno che, mediante il tam tam di tv e dei social, porta ad esaltare il culto del corpo e del sé. «È la cultura del narcisismo, che porta le persone a ritenere di poter essere sufficienti a se stesse» aggiunge Giordani, evidenziando che oggi le donne privilegiano il proprio percorso di vita e che non sono più disposte ad avere gravidanze ogni due anni.
In passato, la decisione di avere una prole numerosa veniva imposta soprattutto dal coniuge maschio, per sottolineare il senso della tradizione e per una esaltazione della propria virilità.