«L’egoismo frena le nascite». È l’opinione del sociologo Nello Giordani che inserisce tra le cause anche l’esclusione dei nonni

Ascoli, nascite in calo
Ascoli, nascite in calo
di Filippo Ferretti
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Lunedì 17 Aprile 2023, 02:10 - Ultimo aggiornamento: 16:00

ASCOLI - Erano 344 i nati in città nel 2014, sono scesi a 263 nel 2018, sono stati 223 nel 2022. Il sociologo Nello Giordani interviene sul calo di natalità che investe Ascoli. L’esperto, già nella sua indagine realizzata per conto dell’Arengo nel 2002 evidenziava il progressivo calo di nascite, confermato in altra sua relazione nel 2012, introduttiva al Piano regolatore generale, che visualizzava il calo diacronico negli ultimi 10 anni, pari a 700 figli in meno ogni anno. 

 
 
Secondo Giordani una delle cause che rafforza questo trend negativo è rappresentata dalla “fuga” dei giovani verso i Comuni della Vallata, a causa delle scarse possibilità di occupazione offerte dal capoluogo. Ma per lo studioso la ragione primaria per cui si registra un tale fenomeno è il cambiamento culturale. «Èmutata la forma mentis, il significato e il senso che si dà alla vita» esordisce, ricordando come un tempo le famiglie fossero numerose, pur vivendo in povertà mentre tra le classe aristocratiche c’erano pochi nascite. «Tutto ciò ha la sua radice nell’accresciuto individualismo che si accompagna ad sentimento diffuso di egoarchia» spiega il sociologico a proposito di un fenomeno che, mediante il tam tam di tv e dei social, porta ad esaltare il culto del corpo e del sé. «È la cultura del narcisismo, che porta le persone a ritenere di poter essere sufficienti a se stesse» aggiunge Giordani, evidenziando che oggi le donne privilegiano il proprio percorso di vita e che non sono più disposte ad avere gravidanze ogni due anni. 
 
In passato, la decisione di avere una prole numerosa veniva imposta soprattutto dal coniuge maschio, per sottolineare il senso della tradizione e per una esaltazione della propria virilità.

Un risultato che poi ha portato all’effettuazione di scelte opposte, anche dettate da una ricerca esasperata dell’estetica che non concede sconti a chi possiede un corpo ritenuto imperfetto. «Sono cresciute le famiglie “unipersonali” che attualmente rappresentano circa una su tre del totale» rivela Giordani, aggiungendo il dato italiano che vede i single attualmente superare numericamente le coppie con figli, in un rapporto in cui il 33,2% vive da solo e che è sempre più vistosa la tendenza delle donne a non voler procreare, fenomeno questo che coinvolge molte donne in età fertile tra i 28 e 42 anni. «Inoltre, c’è un altro fenomeno che conferma la cultura individualistica della nostra società: il gran numero di anziani che vivono soli, soprattutto ad Ascoli, soprattutto a causa del fatto che le coppie tendono ad escludere i nonni dalla loro casa» asserisce il sociologo, certo che la mancanza di dialogo e di confronto intergenerazionale porti sempre l’essere umano ad isolarsi nella propria abitazione. «La nostra è divenuta l’epoca della condivisione digitale e della solitudine» conclude Giordani.  

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