L'imprenditrice Roberta Di Stefano: «Salva dal naufragio, scappai da un oblò»

L'imprenditrice Roberta Di Stefano: «Salva dal naufragio, scappai da un oblò»
L'imprenditrice Roberta Di Stefano: «Salva dal naufragio, scappai da un oblò»
di Francesca Gironelli
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Domenica 14 Aprile 2024, 04:30 - Ultimo aggiornamento: 15 Aprile, 07:21

Razionale, indipendente, pragmatica. Roberta Di Stefano è un’imprenditrice a tutto tondo, che ha impiegato energie creative e lato artistico coltivato fin da quando era piccola, coronando il sogno di dare vita a qualcosa di suo, originale e unico. «Vengo da una famiglia di imprenditori con una concezione aziendale patriarcale - spiega Roberta, iniziando a raccontare della sua adolescenza fra gli uomini che hanno reso grande la realtà del Maglificio Gran Sasso - dove io all’epoca ero l’unica donna che aveva in testa di fare qualcosa in maniera indipendente. Mio padre Eraldo - aggiunge Roberta, con emozione - mi ha dato pieno appoggio e completa fiducia. Mi dicono che gli assomiglio anche nell'approccio e questo mi riempie di orgoglio».

Eraldo e sua moglie Alferina, si trasferiscono ad Ascoli proprio per far studiare i figli, Ferdinando, Guido e Roberta, e non costringerli a lunghe trasferte che faceva il padre.

Il trasferimento

«Abitavo in centro, in via del Trivio e a piedi giravo dovunque - ricorda Roberta, che sfrecciava anche con la sua Vespa 50 bianca e che parcheggiava vicino all’allora Pelmar, accanto al Caffè Meletti, incontrando gli amici in piazza - con poco tempo raggiungevo la scuola, andavo alle lezioni di danza classica e pianoforte».

Poco il tempo libero: «Facevo parte del gruppo di Caterina Ricci e si pretendeva molto, lezioni di danza quasi tutta la settimana compreso il weekend. Studiavo pianoforte, ho smesso al quinto anno di conservatorio». Roberta ha un carattere deciso, pratico. Ricordando la scuola, ammette che la parte più bella era stare con gli amici: «Comunque studiavo! E mi ricordo della fila dei banchi a quattro con le amiche inseparabili». Erano quei “bei tempi” in cui se nevicava, e all’epoca ne cadeva tanta, per principio a scuola non si andava: « Davanti al portone della scuola arrivavamo, ma poi non si entrava!». Un’usanza persa, come le forti nevicate di quegli anni. Ragioneria è la materia preferita di Roberta: «Una predisposizione, sono una contabile - aggiunge con tono scherzoso, riferendosi al suo essere metodica - ed è proprio nelle mie corde, diventando il mio mestiere».

Le passioni

Lo dice mentre confessa un’altra sua passione artistica, quella del canto: «Da bambina ho vinto un festival locale e avevo un piccolo complesso formato dai miei fratelli e cugini. D'estate era un bellissimo passatempo». Tenacia e perseveranza sono tratti distintivi dell’adolescenza di Roberta, ma tra i tanti impegni non rinunciava alle vasche in piazza.

I viaggi

E poi i viaggi in giro per il mondo: «A 16 anni sono partita per la prima volta da sola, con amici di famiglia, per un viaggio in Egitto. Sono stata miracolata - spiega Roberta ricordando l’escursione in nave e il naufragio sul Nilo con 17 morti, avvenuto nel 1981 - perché sono riuscita ad uscire da un oblò e mi sono salvata. Ho subito due anestesie totali e ho perso 10 chili in una settimana. Quando sono riuscita a parlare con i miei genitori - prosegue Roberta, ricordando quei momenti così drammatici - ho cercato di tranquillizzarli». All’arrivo della figlia in Italia, hanno capito che la realtà era diversa. Roberta ha saputo trasformare questo episodio in tempra e coraggio: «Ho continuato a viaggiare, ad andare in barca - spiega Roberta con la stessa serenità avuta all’epoca - senza paura. Quest’anno ho preso anche la patente nautica». Per lavoro, Roberta sa guardare avanti per capire i cambiamenti e le tendenze. Ma è certa che per fare bene, non solo nel lavoro, servono i fondamentali.

Lo spirito

Affrontare la vita con lo spirito giusto, prepararsi con lo studio e avere senso di responsabilità, questi i consigli di Roberta ai giovani: «Bisogna rispettare sempre chi ci sta a fianco e lavora con noi - conclude Roberta - come credo di aver fatto io. Ho dipendenti che hanno iniziato con me trent’anni fa: una cosa che mi riempie d'orgoglio. Inoltre, non mollare mai, se vuoi alla fine ottieni perché, anche quando vedi che tutto diventa buio, prima o poi la luce ritorna».

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