Amministrative Ancona, Silvetti-Simonella sotto il torchio dei Vip. «Garantiamo la filiera». «No, sei solo incompetente»

Corsa a sindaco di Ancona: nella sede del Corriere faccia a faccia tra i candidati a sindaco davanti a istituzioni, imprenditori, Università, associazioni ed eccellenze della città

Amministrative Ancona, Silvetti-Simonella sotto il torchio dei Vip. «Garantiamo la filiera». «No, sei solo incompetente»
Amministrative Ancona, Silvetti-Simonella sotto il torchio dei Vip. «Garantiamo la filiera». «No, sei solo incompetente»
di Martina Marinangeli
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Venerdì 19 Maggio 2023, 02:55 - Ultimo aggiornamento: 12:22

ANCONA - Fuoco alle polveri. A 10 giorni esatti dal ballottaggio per l’elezione del nuovo sindaco di Ancona, il museo storico del Corriere Adriatico si è trasformato nel ring che ha visto sfidarsi i due competitor per la fascia tricolore. Da un lato Ida Simonella, assessora uscente e candidata del centrosinistra, sotto di quattro punti al primo turno e pronta ad infilarsi i guantoni per recuperarli. Dall’altro Daniele Silvetti, forte di un risultato mai ottenuto dal centrodestra nella rossa roccaforte dorica. 
La tensione è alta e basta un niente per scaldare gli animi, lasciando emergere visioni divergenti su passato e futuro della città. A moderare il confronto, il direttore del Corriere Giancarlo Laurenzi, che accende la miccia con una domanda secca: perché gli elettori non dovrebbero votare per l’altro? E l’esplosione della granata non si fa attendere. «Chi vota Simonella avalla la mancanza di visione sullo sviluppo della città che ha dimostrato quest’amministrazione», il dritto di Silvetti. «Perché sei meno competente, ostaggio della filiera di destra più che capace di prendere autonome decisioni», risponde con un rovescio Simonella.

Simonella, Laurenzi e Silvetti

Ad assistere allo scambio senza esclusione di colpi il parterre de roi delle grandi occasioni, con il governatore Francesco Acquaroli in testa: quella società civile dorica capace di dare voce alle istanze dei cittadini. Dai collegamenti al turismo, dall’ambiente all’economia, passando per la vita sociale, la cultura, lo sport e la capacità di accogliere giovani e universitari. Fino a quello che forse più di tutti rappresenta il core della città, crocevia di tematiche diverse e fondamentali: il porto. E non a caso proprio su questo aspetto i due contendenti hanno portato sulla scena un duello che neanche Amleto e Laerte.


La penisola


L’oggetto del contendere è la penisola da 270 milioni di euro da agganciare alle banchine 27 e 28 per allontanare dalla città l’attracco dei traghetti. Ad introdurre il tema è l’imprenditore Alberto Rossi, patron del Frittelli Maritime Group, che sogna da tempo di veder realizzato il progetto, ma intanto chiede soluzioni nell’immediato. E rilancia Andrea Morandi, ceo del Morandi Group, interessato a capire la visione dei due sullo sviluppo del porto. «Lo spostamento dei traghetti può essere fatto nell’immediato - apre Simonella - nel 2019 abbiamo fatto rimuovere i silos per liberare quell’area. Il progetto della penisola lo conosco bene, ho contribuito alla sua stesura. Ma nell’immediato ci sono altre soluzioni. Inoltre, in generale, si potrebbero spostare le autorità amministrative all’ex fiera della pesca per liberare il porto storico». Risponde sul punto Silvetti: «La penisola per noi è la stella polare. Il fatto di averne letto il progetto non basta. Noi, con la Regione, ne abbiamo parlato con il Ministero e lavorando insieme come filiera lo realizzeremo». E qui si va di cappa e spada: «Ma che significa? Se la filiera non è tutta di destra, il progetto non viene portato in dote? - affonda lo stiletto la candidata di centrosinistra - è questa la vostra responsabilità istituzionale?». «La filiera c’è stata in passato, ma non ha funzionato», para il colpo e ne assesta un altro il numero uno del centrodestra. «La penisola non l’hanno neanche messa nel Def, ma di che parliamo», si fa ancora sotto Simonella. «Le stai sparando grosse», chiude il siparietto Silvetti.

Un vis a vis a dir poco scoppiettante. Ma al di là delle ovvie schermaglie all’ultimo miglio dal traguardo, è sui temi che si deciderà la partita. E il presidente di Confindustria Ancona Pierluigi Bocchini ne porta sul piatto uno imprescindibile per un capoluogo di regione: i collegamenti. 

La platea


I collegamenti


«Per arrivare qui da Jesi ho dovuto fare la gincana», ironizza. Ma battute a parte, sulle infrastrutture è evidente che ci siano ampi margini di miglioramento: «Mi aspetto che il raddoppio della Orte-Faconara si faccia come promesso - inizia l’elenco Simonella - e se c’è un progetto Paese per l’Alta velocità, va benissimo. Ma si devono presidiare i progetti in corso, come l’attuale velocizzazione della linea: non vanno rimessi in discussione a causa di visioni provincialistiche». 

Inverte l’equazione Silvetti: «Ancona è ostaggio di un’amministrazione comunale che è andata avanti in modo schizofrenico nei progetti: dall’uscita sud dal porto, poi ovest, ora nord. Si sono persi 30 anni e treni importanti: ora è il moneto di cambiare». Dal ferro e la gomma, alle ali degli aerei, tocca ad Alexander D’Orsogna, amministratore delegato di Ancona International Airport tirare fuori la questione dello sviluppo del Sanzio, finito ad un passo dal fallimento ed ora pronto al decollo. «È stata per troppo tempo un’infrastruttura ripiegata su se stessa e metterla in rete con porto e interporto è stata una scelta politica fatta dalla Regione. Ma innanzitutto la nostra città deve diventare più attrattiva con un turismo di eventi, altrimenti rischiamo che l’aeroporto diventi solo la porta d’uscita e non quella d’entrata». Lega il Sanzio al porto Simonella: «Con il turismo delle crociere cambia anche lo scenario per l’aeroporto, ad esempio con il traffico charter. E poi l’arrivo di Amazon spingerà il cargo».

In prima fila

Amazon

A proposito del colosso dell’e-commerce, al trittico della piattaforma logistica manca all’appello solo l’interporto e ci pensa il presidente Massimo Stronati a riempire il tassello mancante, chiedendo ai due candidati la loro ricetta sull’intermodalità. Dallo sviluppo del porto alla cantieristica, «centrali nella nostra amministrazione» spiega quanto fatto e traccia la rotta di quanto resta da fare Simonella. Mentre Silvetti mira ad alzo zero: «Gli ultimi 10 anni sono stati di anonimato, fotografia plastica della mancanza di visione, con soli interventi tampone. Io avrei speso le risorse per realizzare una metropolitana di superficie». Dai massimi sistemi sulle grandi infrastrutture al concreto della viabilità cittadina, il dottor Roberto Trignani, primario di Neurochirurgia a Torrette, chiede come decongestionare il traffico intorno all’ospedale regionale. E almeno in questo, i due candidati mostrano similarità di vedute, puntando sull’apertura dei nuovi presidi (come Umberto I e nuovo Inrca) per alleggerire Torrette. Sul resto, il giorno e la notte. L’ultima parola ora spetta agli anconetani, chiamati di nuovo alle urne il 28 e il 29 maggio.

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