OSIMO - È stato portato via ieri dall’ospedale di Osimo il serbatoio dell’ossigeno liquido contestato nei giorni scorsi dal sindacato dei medici Anaao Assomed. Un cartello all’ingresso annunciava il divieto di sosta davanti l’ospedale per tutto il pomeriggio proprio per consentire ai mezzi di manovrare in libertà. Il percorso di messa in sicurezza del nosocomio osimano sta procedendo dunque come da cronogramma.
«In realtà - precisa il direttore generale dell’Inrca Gianni Genga - era già iniziato prima di quell’esposto ma in una struttura come Osimo è articolato e complesso». Il nuovo serbatoio, che trova posto nello stesso piazzale esterno del Ss. Benvenuto e Rocco, «perché non ci sono altri spazi disponibili vista la conformazione dell’ospedale» ha precisato Genga, è stato già allacciato e risponde agli standard di sicurezza. Ora andranno svolti altri interventi, indicati dalla relazione dei vigili del fuoco dopo i recenti sopralluoghi.
«Saranno sia strutturali che organizzativi, ma per ora non comporteranno cambiamenti per gli utenti» ha aggiunto Genga. Cambiamenti invece arriveranno a settembre, salvo imprevisti. Dopo l’estate infatti dovrebbe iniziare il cantiere per lo spostamento del pronto soccorso, che si amplierà scambiando i locali con il laboratorio analisi. «Non siamo riusciti ad avere posti letto di rianimazione, la sub-intensiva resterà nel presidio di Ancona, ma comunque per il pronto soccorsi di Osimo questi lavori garantiranno miglioramenti netti» ha spiegato il dg dell’Istituto di ricerca, che dal 2018 gestisce anche il Ss.
I pazienti non sospetti invece avranno accesso ad un’altra area, lungo il corridoio della prima ala del nosocomio, dove ci saranno una grande sala di attesa e a seguire la stanza per il caposala, uno studio medico, uno per gli infermieri, un ambulatorio, quattro postazioni per l’osservazione breve, il deposito e due wc fino a congiungersi all’ambulatorio per barellati. Per quanto riguarda invece il personale, dopo l’arrivo di due medici al pronto soccorso, ne sono attesi altrettanti tramite concorso in pneumologia, «che dovrà tornare ad avere attività di degenza e non più solo ambulatoriale» ha assicurato Genga. Qualche difficoltà per il personale medico carente in chirurgia mentre non ci sarebbero criticità per infermieri e oss.