Ponte San Carlo a Jesi, transito vietato ma le infrazioni non si fermano

Ponte San Carlo, transito vietato ma le infrazioni non si fermano
Ponte San Carlo, transito vietato ma le infrazioni non si fermano
di Fabrizio Romagnoli
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Domenica 15 Ottobre 2023, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 16 Ottobre, 15:14

JESI Ponte San Carlo: dal giorno della chiusura definitiva al transito di veicoli e pedoni, lo scorso 4 settembre, sono state 27 le multe elevate dalla Polizia locale ai trasgressori del divieto. 

 
Il nodo


Ma basta fermarsi per pochi minuti nei pressi del ponte per verificare come in effetti siano ancora molti coloro che, senza rientrare nelle categorie attualmente ancora autorizzate al passaggio (ovvero i mezzi della ditta esecutrice dei lavori, in uso al Comune o a Viva servizi, di soccorso, di trasporto di organi o plasma, dei medici in reperibilità), continuano a transitare sul San Carlo destinato all’abbattimento. In vista c’è però lo stop definitivo.

«Salvo diverse indicazioni – dice il sindaco Lorenzo Fiordelmondo - per ora il termine che abbiamo avuto per procedere con lo sbarramento totale è fine ottobre.

Di lì inizieranno le operazioni di abbattimento. Sbarramento totale – precisa il primo cittadino - significa che non potranno più passare nemmeno i mezzi di soccorso». 


Abbattuto il San Carlo, la città resterà priva del più diretto e comodo collegamento fra il centro e, dall’altro lato dell’Esino, il quartiere Minonna, le frazioni adiacenti, lo svincolo Jesi Centro della S.S.76 e la provinciale per Santa Maria Nuova, Filottrano, Macerata. Fine dei lavori per la ricostruzione «il 20 agosto 2024» secondo la recente delibera di approvazione della variante del progetto per lo spostamento, in atto, delle condotte di acqua, gas e telefonia che sfruttavano il San Carlo e che passeranno temporaneamente sull’alveo dell’Esino. Il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia chiede e suggerisce una serie di interventi «al fine di alleviare i disagi ai residenti di Minonna, Mazzangrugno e Castel Rosino» e elenca «problemi e soluzioni urgenti da adottare».


Fra questi, proprio con riferimento ai mezzi di soccorso, «concordare con l’Ast che i servizi urgenti di pronto soccorso, quanto meno di giorno, prevedano il trasporto degli utenti verso l’Ospedale di Torrette, certamente più facile da raggiungere percorrendo la Statale 16 bis, piuttosto che al “Carlo Urbani”, visto che per la sua collocazione nella parte più lontana della Città, questa va attraversata in costanza del traffico». Dunque un trasporto delle urgenze direttamente ad Ancona. Nel quartiere Minonna, garantito da Croce rossa e Croce verde, è stato intanto attivato il servizio che prevede in orario diurno (8-20) la presenza continuativa di un’ambulanza, dato l’isolamento con la chiusura del ponte. 


Le irregolarità


Sul fronte dei transiti irregolari, FdI chiede anche: «Finché il ponte non sarà abbattuto, perché non autorizzare il transito esclusivamente ai residenti dei quartieri Minonna, Mazzangrugno e Castel Rosino, utilizzando controlli e telecamere come avviene per la zona pedonale al Centro?». Altro tema «chiedere agli istituti bancari di installare in loco apparecchiature bancomat». E poi la segnaletica: migliorare quella che indica la chiusura, verificare che la faccia presente agli utenti anche Google Maps e infine, naturalmente, «un controllo permanente per verificare costanza e continuità delle opere in corso, ai fini del rispetto dei tempi». 

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