JESI - Combatteva da tre anni contro una terribile malattia che ieri l’ha strappato all’amore della sua famiglia. E sono in tanti adesso a piangere la scomparsa di Mustafa Alì, 64 anni, titolare del ristorante “Colle Paradiso” di via Carlo Alberto Dalla Chiesa. Arrivato in Italia 34 anni fa dalla Giordania, sua terra d’origine dove vivono ancora gli altri fratelli e i familiari, Mustafa aveva studiato in una scuola di lingue a Perugia e poi aveva frequentato dei corsi per diventare cuoco in una scuola professionale di Senigallia.
La sua prima esperienza ai fornelli, proprio al ristorante “Colle Paradiso”, dove poi tornerà nel 2013 come titolare insieme alla moglie Nadia. Una vita dura, di sacrifici, ma che hanno reso Mustafa ben integrato e ben voluto nel tessuto sociale e lavorativo della città di Jesi. Dura infatti era stata la condanna da parte della cittadinanza verso gli autori, sconosciuti, di scritte razziste su un totem del ristorante la scorsa estate: perfino il sindaco Massimo Bacci si era recato da Mustafa a manifestare solidarietà e indignazione per quel gesto assurdo e inaccettabile.