ANCONA - Circa 500 persone, moltissime a piedi nudi, hanno partecipato alla marcia delle donne e degli uomini scalzi.
L'iniziativa si è svolta ad Ancona, in contemporanea con altre città, compresa Venezia per sollecitare un sistema di accoglienza unico a livello europeo per i rifugiati e per superare il Trattato di Dublino.
Il corteo, aperto dallo striscione "Nel mio Paese nessuno è straniero", si è snodato lungo corso Garibaldi fino al porto, da secoli luogo di incontro.
All'iniziativa hanno aderito oltre una trentina di sigle, tra associazioni, sindacati e partiti politici, oltre a singoli cittadini, compresi Amnesty International, Acli Marche, Arci, Emergency, Cgil, Fiom e Cisl, Sel, Prc, Possibile, la Caritas Diocesana di Ancona-Osimo, le organizzazioni scout Agesci e Cngei, la Comunità Islamica delle Marche, Medici Senza Frontiere, Ambasciata dei Diritti, Amnesty International, Festa dei popoli, Nie Wiem, Onsur, Snoq 13 Febbraio Ancona, Teranga Loreto, Terza Via, Time for Peace Marche, la rivista Argo.