«Fai sesso con me o divulgo i video hot». Viene ricattata da un commerciante bengalese, chiesti 8 anni di carcere

«Fai sesso con me o divulgo i video hot». Viene ricattata da un commerciante bengalese, chiesti 8 anni di carcere
«Fai sesso con me o divulgo i video hot». Viene ricattata da un commerciante bengalese, chiesti 8 anni di carcere
di Federica Serfilippi
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Martedì 19 Settembre 2023, 04:20 - Ultimo aggiornamento: 20 Settembre, 07:37

ANCONA Otto anni di carcere per aver - dice l’accusa - ricattato una ragazza: «Fai sesso con me o divulgo i tuoi video hot». La richiesta di condanna per un bengalese di 21 anni è arrivata ieri mattina dopo la requisitoria del pm Valentina Bavai, titolare dell’inchiesta nata dopo la denuncia di una giovane bengalese sporta ai carabinieri della stazione di Ancona Principale. All’apice dell’indagine, nel maggio del 2022, erano scattate le manette per due fratelli del Bangladesh, entrambi titolari di un negozio che ripara prodotti elettronici. 

 
L’udienza


Per il più piccolo dei due, la procura ha chiesto 8 anni.

Per il più grande, 26enne, un anno e otto mesi di reclusione. Comune a entrambi è l’accusa di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti e violenza privata. Il 21enne deve anche rispondere di violenza sessuale, detenzione di materiale pedopornografico e lesioni personali. Ieri erano entrambi presenti in aula, assieme ai loro difensori. La sentenza del collegio penale presieduto dal giudice Carlo Cimini è attesa per il 23 ottobre, dopo le eventuali repliche delle parti in causa. Stando a quanto emerso all’epoca degli arresti, sarebbe tutto iniziato nell’estate del 2020: la vittima aveva portato a riparare il suo cellulare nel negozio del Piano gestito dai due fratelli. In quel contesto, lui sarebbe venuto in possesso del video intimo contenuto nella memoria dello smartphone che ritraeva la vittima insieme al suo compagno. Da lì, sarebbe partito il ricatto: «Fai sesso con me o divulgo il video». Sono contestati abusi sessuali, ma non un rapporto completo. 


L’invio


Nel febbraio del 2022, il file sarebbe stato comunque divulgato dai due imputati, arrivando fino ai genitori della vittima. Quest’ultima, in un’occasione, sarebbe stata anche malmenata dal 21enne, a cui viene anche contestata una tentata violenza sessuale nei confronti di un’altra ragazza che all’epoca dei fatti era minore. 


Gli altri reati


L’accusa di detenzione di materiale pedopornografico è scattata perché nel cellulare dell’imputato più giovane c’erano centinaia di file illeciti. I due imputati rigettano le contestazioni: non ci sarebbero stati abusi, né divulgazioni illecite. La ragazza e il compagno di allora sono parti civili con gli avvocati Stefano Brugiapaglia e Michele Zuccaro. Si è arrivati a processo dopo il giudizio immediato chiesto e ottenuto dalla procura. 

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