ANCONA - Aveva ricevuto nei giorni scorsi messaggi intimidatori e minacce, dirette e per interposta persona, il 26enne anconetano che martedì pomeriggio è stato costretto a scappare dalla sua abitazione in via Russi, data alle fiamme da un misterioso piromane con un ordigno artificiale, tipo molotov.
I collegamenti
Nella casa in cui vive in affitto la polizia ha trovato un piccolo quantitativo di marijuana (poco meno di 3 grammi), insieme a un bilancino di precisione e a una somma di denaro: tutto il materiale è stato sequestrato dalle Volanti, il ragazzo è stato denunciato per spaccio, ma ora le indagini si concentrano sul rogo che ha senz’altro origine dolosa. Benché il nesso causale tra l’attentato incendiario e la droga sia tutto da verificare, resta in piedi l’ipotesi di una ritorsione, riconducibile forse a uno sgarro o un debito non pagato. Ma è solo una delle tesi investigative a cui stanno lavorando i poliziotti della Squadra Mobile, in collaborazione con i colleghi della Scientifica che stanno analizzando l’innesco: davanti all’uscio dell’abitazione è stata ritrovata una bottiglietta di plastica che conteneva del liquido infiammabile, probabilmente alcol.
Portato in questura, ha confidato agli investigatori di aver ricevuto nei giorni scorsi degli sms intimidatori e delle minacce per interposta persona. I 007 della questura dorica, che mantengono riserbo sulle indagini coordinate dalla procura, sono impegnati a dare la caccia al piromane, analizzando il contenuto e la provenienza dei messaggi e scandagliando le sue frequentazioni.
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