Il virus sballa i conti di Comune e Provincia: meno incassi e più spese, il Covid brucia 15 milioni

Anche il bilancio del Comune di Ancona ha risentito pesantemente del Covid
Anche il bilancio del Comune di Ancona ha risentito pesantemente del Covid
di Massimiliano Petrilli
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Lunedì 30 Novembre 2020, 02:55

ANCONA - La mancanza di pubblico all’accensione del maxi albero in piazza Roma è stato l’ultimo degli effetti collaterali del Covid. Il virus ha stravolto riti e abitudini, ma soprattutto sta avendo un effetto devastante sulle casse degli enti locali. Solo il Comune ha dovuto prendere atto di un rosso di 10 milioni di minori entrate, in gran parte compensate dai trasferimenti statali per 8 milioni. Così come la Provincia di Ancona ha avuto minori entrate per oltre 5 milioni, legati soprattutto alle conseguenze delle minori spese dei residenti sull’acquisto di autoveicoli e Rc auto. 

 

Conti stravolti e riaggiornati quasi giorno per giorno, con variazioni di bilancio e manovre a supporto di famiglie e imprese adottate a raffica dalla Giunta Mancinelli. Tenere in equilibrio entrate e spese è un esercizio sempre più arduo per gli uffici, attenti anche ai minimi scostamenti. Come nel caso dei 4mila euro destinati nelle settimane scorse al pagamento delle affissioni per pubblicizzare gli eventi del BiAnconatale. Azzerato il cartellone degli eventi, ecco che quei fondi sono stati accantonati in attesa di ulteriore destinazione. Che non mancano di certo, viste anche le continue necessità per adempiere alle normative anti-Covid in continua evoluzione. Come nel caso dei presidi dei mercati all’aperto (piazza d’Armi, delle Erbe, via Maratta e Collemarino) con gli stewards: sono 40mila euro al mese.

Controlli attuati nei mesi precedenti anche sui bus. Con la riapertura delle scuole il Comune aveva infatti garantito un budget di 230mila euro per introdurre 40 corse aggiuntive e l’ingaggio degli stewards. Controlli proseguiti poi anche quando è arrivata la didattica a distanza alle superiori. E sugli edifici scolastici tra luglio e settembre il Comune ha investito 830mila euro (tra fondi arrivati dallo Stato e proprie risorse) per modificare e adeguare ingressi e aule alle normative legate al distanziamento degli alunni. Le recenti norme anti-Covid hanno inoltre indotto il Comune a rafforzare il corpo dei vigili urbani. Così sono state previste assunzioni di sei mesi per dieci agenti per «la sorveglianza sul rispetto delle misure emergenziali adottate ed adottande da parte degli organi competenti» e due funzionari tecnici informatici per «potenziare l’infrastruttura informatica dell’ente per l’incremento dello svolgimento in modalità agile dell’attività lavorativa da parte di un numero sempre maggiore di dipendenti». Per entrambe le categorie sono stati stanziati complessivamente 185mila euro.

Il lockdown della fase 1 presenta invece ora il conto per quanto riguarda i posteggi. La M&P, che gestisce i posteggi a pagamento, ha infatti presentato recentemente la richiesta di abbassare il canone annuo di 79mila euro vista la sospensione del pagamento delle strisce blu per 50 giorni. La controproposta del Comune è stata di 74mila euro. A cui ora si dovrà presumibilmente aggiungere un indennizzo per la sosta gratis, sempre delle strisce blu, attuata venerdì e sabato. Il blocco totale e/o parziale della prima e seconda fase ha inciso profondamente su famiglie e imprese. Se dallo Stato è arrivato un milione da destinare ai buoni spesa (la seconda tranche è in fase di accreditamento), il Comune ha recentemente deciso di destinare un altro milione del proprio bilancio a famiglie e imprese. Per le aziende è previsto un contributo a fondo perduto di 500 euro per ogni impresa appartenente ai settori (codici Ateco) indicati nel decreto ristoro di ottobre come credito sulla Tari. Per le famiglie è stato aggiunto mezzo milione al fondo che interviene nelle situazioni familiari più disagiate e che sono cresciute in questi mesi.

L’emergenza Covid ha causato un’importante contrazione anche delle entrate tributarie ed extra tributarie della Provincia, legate soprattutto al settore auto. La stragrande maggioranza dello scostamento di 5,2 milioni è stato infatti determinato dai minori proventi dell’Ipt-Imposta provinciale sulle trascrizioni (2 milioni e 935mila euro) e imposta Rc auto per un milione e 577mila euro. A completare le voci in rosso il Tributo esercizio funzioni ambientali per 660mila euro e i 30mila di minori proventi sanzioni ambientali. E dopo una parziale ripresa di Ipt e Rc auto, gli uffici provinciali hanno segnalato che «la recrudescenza dell’epidemia che si sta registrando nelle ultime settimane ha portato a nuove misure di contenimento, i cui effetti non sono ad oggi prevedibili». E per adeguare gli istituti superiori alle norme anti-assembramento la Provincia ha investito un milione di fondi statali per lavori nei vari licei ed istituti. 
 

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