Addio Berto, eri il re dei Giardini
del Mondo: domani l'ultimo saluto

Addio Berto, eri il re dei Giardini del Mondo: domani l'ultimo saluto
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Giovedì 19 Settembre 2019, 08:20
JESI - Berto non c’è più. Benito Umberto Giorgi, ma per tutta Jesi “Berto dei giardini”, si è spento a 82 anni martedì sera alle 23,20 all’ospedale Carlo Urbani dove era ricoverato. Soffriva di Alzheimer da qualche tempo, non era più il Berto di sempre. Ma lottava, con la sua Mirella accanto, la compagna di una vita. Non si sono mai lasciati dal 7 settembre 1963 quando si sono sposati. Sempre insieme. Per 43 anni dietro al bancone del bar dei giardini di viale Cavallotti (ora lo “Sbarello” rilevato da Matteo Montesi, ndr.), poi dal 2002 al 2012 ai “Giardini del Mondo” nell’antistadio dove Berto era direttore del Bar e Mirella con il suo misterioso dissetante, la insostituibile barlady.
Lunedì improvvisamente Berto ha avuto un malore, la corsa in ospedale. Il ricovero, poi martedì sera l’epilogo drammatico. Ci sentiamo tutti più soli, in qualche modo. Berto e Mirella erano la coppia di Jesi, erano il simbolo di una Jesi che non c’è più, punto di riferimento per tanti ragazzi che ieri si sono ritrovati alla camera ardente, allestita all’obitorio dell’ospedale. Tanti altri figli acquisiti, che si stringono al dolore di Mirella Giatti, dei due figli Daniele e Giampaolo, del fratello Vittorio. Il funerale sarà celebrato domani alle 16 nella chiesa di San Paolo Apostolo di San Paolo di Jesi, dove Mirella viveva da ragazza e dove Berto riposerà nel cimitero comunale. 

«Berto fa parte del patrimonio dell’Unesco, come lui non ne fanno più – lo ricorda con affetto Vasco (all’epoca Samuele Ciampichetti) – con lui ho condiviso l’esperienza de “I Giardini del mondo”, erano memorabili le chiacchierate davanti al Cuba libre prima di andare a dormire, o le partite a biliardino o a carte. Aveva sempre la battuta pronta, con quell’ironia sagace, mai scontata. Da giovane aveva lavorato a Fincantieri, poi l’esperienza del bar dei giardini gestito per 43 anni. Ha dato da bere a quattro generazioni di jesini. Siamo tutti increduli che sia davvero successo». Ora in tanti sono vicini a Mirella, che è una roccia, ma senza il suo Berto niente è uguale.
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