Pesaro, un anno e mezzo per la morte di "Ghiso": «Imprudenza e negligenza alla guida»

Pesaro, un anno e mezzo per la morte di "Ghiso": «Imprudenza e negligenza alla guida»
PESARO - Una storia dolorosa che almeno in sede giudiziaria trova un epilogo. Anche se per due famiglie resterà sempre una ferita aperta. Ieri udienza davanti al Gip per il...

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PESARO - Una storia dolorosa che almeno in sede giudiziaria trova un epilogo. Anche se per due famiglie resterà sempre una ferita aperta. Ieri udienza davanti al Gip per il processo di un incidente stradale che ha segnato tutta la città. Mancavano pochi giorni al Natale del 2017 quando il 15enne Matteo Ghiselli morì in uno schianto all’incrocio tra via Bologna e la statale 16 nei pressi della caserma dei vigili del fuoco. Secondo le carte la Spark Daewoo condotta da una ragazza di 25 anni, avrebbe guidato con «imprudenza, negligenza, imperizia, inosservanza delle norme che regolano il codice della strada».


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La giovane era sulla statale 16 in direzione Sud-Nord all’altezza di via Bologna (a sinistra ndr). Qui si era fermata sulla destra per lasciar passare una auto della polizia locale. Poi aveva iniziato una manovra verso via Bologna. Ma nel frattempo stava arrivando lo scooter di Matteo da dietro: in un attimo l’auto aveva occupato la carreggiata con il tremendo schianto sul fianco sinistro. L’intervento dei vigili del fuoco fu tempestivo, lavorarono per liberare il giovane corpo rimasto intrappolato ma per il 15enne la sorte aveva già deciso: era stato estratto già privo di vita. Di qui l’accusa per omicidio stradale aggravato dalla violazione al codice della strada per cambiamento di corsia. Iniziò il dramma per la famiglia di Matteo ma anche per la ragazza che lo aveva investito e ucciso. Il giovane era una promessa del calcio, giocava nella Vis. Studente dell’Agrario Cecchi era sempre sorridente e gioioso. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico