Il dottor Gnudi con la cooperativa: l'ex direttore rientra “dalla finestra” a Marche Nord

Il dottor Gnudi con la cooperativa: l'ex primario rientra “dalla finestra” a Marche Nord
PESARO - Uscito dalla porta principale, sbattendola, ora Umberto Gnudi potrebbe rientrare dall’ingresso di servizio. Probabilmente accadrà fra poco più di 3...

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PESARO - Uscito dalla porta principale, sbattendola, ora Umberto Gnudi potrebbe rientrare dall’ingresso di servizio. Probabilmente accadrà fra poco più di 3 settimane, salvo sorprese che sarebbero oggettivamente rilevanti: un ritorno che susciterebbe un diffuso fermento, non solo al pronto soccorso di Pesaro ma in tutta l’azienda ospedaliera e oltre, per il quale si possono immaginare molti sorrisi, tanti abbracci, forse anche qualche sospiro di sollievo ma pure inevitabili mugugni. 

 

La valutazione del responsabile Titolo

Umberto Gnudi, direttore del pronto soccorso di Marche Nord nei primi 2 anni della pandemia, dimessosi alla fine di marzo e uscito definitivamente dall’azienda ospedaliera 3 giorni fa dopo 5 mesi di ferie arretrate (perché l'azienda ha rinunciato ai 3 mesi di preavviso altrimenti si sarebbe arrivati alla fine dell'anno), va a lavorare con le cooperative. Il suo curriculum è al vaglio del responsabile del pronto soccorso, Giancarlo Titolo, che lo aveva sostituito nel ruolo di facente funzioni e che ora deve valutare la sua idoneità a coprire i turni per conto della società Medical Line Consulting, a cui è stata appaltata parte del servizio.

L’ingresso potrebbe avvenire a ottobre, intanto il dottor Gnudi prende servizio questa sera per un turno notturno al pronto soccorso di Fermo, essendo stato arruolato a braccia aperte anche dalla cooperativa Nuova Ricerca di Fermo, che fornisce i medici per l’emergenza urgenza anche agli ospedali di Senigallia e Osimo. Si è detto disponibile a coprire a settembre a Fermo 9 turni di 12 ore.

Ora è un libero professionista

«Ho aperto la partita Iva e sono un libero professionista - spiega Gnudi -. Mi occupo di formazione, tenendo dei corsi di rianimazione cardiopolmonare e di pronto soccorso aziendale, per i quali c’è molta richiesta perché i medici formatori come me sono pochi. Seguirò altri corsi per il mio aggiornamento professionale, che è necessario in questo mestiere per non diventare un dinosauro. E continuerò anche a fare turni in pronto soccorso, perché mi sento un medico di medicina di emergenza e urgenza. Ma non ho avuto la forza di tornare a lavorare nel pubblico e non ho accettato l’offerta di assunzione nel pronto soccorso di Riccione perché questo lavoro non è più sostenibile, i professionisti ormai sono spremuti ovunque».

Il disagio della scelta fatta

Umberto Gnudi non nasconde il disagio che gli procura la scelta fatta: aveva detto che quando al pronto soccorso di Pesaro sarebbero arrivate le cooperative lui ne sarebbe uscito «perché attraverso le cooperative può entrare di tutto, senza il filtro dei concorsi - sottolinea (ora Marche Nord ricerca anche medici senza esperienza né specializzazione, ndr) -. Invece sono uscito prima e rientrerei proprio con un’agenzia esterna. Sotto un certo aspetto questa per me è una sconfitta perché credo nella sanità pubblica per l’assistenza universale, di cui il pronto soccorso è l’archetipo. Ma chi lavora nel pubblico ora non riesce più a curare la sua formazione, come dovrebbe, e non può neanche avere una vita normale come relazioni familiari e sociali. Con la cooperativa invece sono io a scegliere se guadagnare di più o se riposarmi di più. Peraltro, la mia scelta l’hanno già fatta tanti altri medici prima di me».

Incarichi più pagati: una bolla

Gnudi riconosce che quella degli incarichi alle cooperative è una bolla perché così il servizio alla sanità pubblica costa più che utilizzando il personale dipendente: «Ma durerà qualche anno finché non riformeranno il sistema».

Il giudizio ancora sospeso

Tuttavia la risposta dell'azienda ospedaliera è ancora sospesa. «Ho presentato il mio curriculum il primo agosto - dichiara il dottor Umberto Gnudi -. L’agenzia Medical Line Consulting di Roma ha inviato la documentazione alla direzione di Marche Nord e al dottor Titolo, oltre a quest’ultimo non so chi la dovesse valutare. La risposta che mi è stata data tramite la società esterna è che essendo allora io dipendente non erano in grado di esprimere un giudizio né positivo né negativo sul mio curriculum. Martedì scorso ho segnalato che non ero più dipendente all’agenzia, la quale avrebbe subito contattato l’azienda. Ancora non ho ricevuto una risposta. Ho chiesto di lavorare al pronto soccorso di Pesaro perché questa è la città in cui abito e lì ho tanti amici. Sarei stupito se valutassero che non sono idoneo al servizio».

 

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Corriere Adriatico