Il rappresentante di alimentari si intasca i soldi delle fatture: condannato

Il rappresentante di alimentari si intasca i soldi delle fatture: condannato
PESARO - Il suo lavoro era quello del rappresentante, ma riscuoteva i soldi dei contratti di vendita. Finisce a giudizio con questa accusa - e viene condannato - un 40enne di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

PESARO - Il suo lavoro era quello del rappresentante, ma riscuoteva i soldi dei contratti di vendita. Finisce a giudizio con questa accusa - e viene condannato - un 40enne di origini siciliane, procacciatore d’affari per una ditta di commercio all’ingrosso nel settore alimentare. Secondo l’accusa l’uomo, con regolare mandato di promuovere contratti di vendita, avrebbe avvicinato dei clienti, ma si sarebbe anche intascato personalmente e in contanti alcuni corrispettivi di fatture di vendita emesse.

 

La dicitura

Non solo, l’uomo apponeva la dicitura “pagato” sui documenti di vendita sottoscrivendo il contratto. I clienti pensavano di aver regolarmente adempiuto ai loro contratti, ma così non era. Il 40enne avrebbe intascato 9000 euro da un negozio all’interno del centro commerciale IperRossini e circa 2500 da un kebeb del centro storico. Dopo qualche settimana la ditta ha chiesto conto di questi denari non riscossi ed è emersa tutta la questione. I clienti hanno riferito di aver pagato direttamente il rappresentante, ma questi non aveva versato gli 11.500 euro all’azienda principale. È scattata la denuncia di appropriazione indebita aggravata dall’aver commesso il fatto abusando del proprio ruolo. Ieri l’agente di commercio, che era difeso dall’avvocato Angelo Gencarelli, è stato condannato a due anni e due mesi. 

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico