Pesaro, crac Bdm, Cantone dà ragione al pensionato: «Restituire 120mila euro»

Pesaro, crac Bdm, Cantone dà ragione al pensionato: «Restituire 120mila euro»
PESARO - Un pensionato pesarese potrà recuperare 120mila euro, pari all’80 per cento dell’investimento in obbligazioni della vecchia Banca Marche che lui temeva...

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PESARO - Un pensionato pesarese potrà recuperare 120mila euro, pari all’80 per cento dell’investimento in obbligazioni della vecchia Banca Marche che lui temeva di aver perduto sull’onda del crac. Ma ora c’è la speranza. E’ stato accolto il ricorso presentato al collegio arbitrale dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, che porta la firma anche di Raffaele Cantone, magistrato e presidente dell’Autorità (Anac). A seguire questo filone, in qualità di rappresentante Adusbef, l’associazione che tutela i consumatori, è l’avvocato pesarese Floro Bisello.

  
Nella delicata vicenda per il recupero delle somme investite in titoli Banca Marche e in attesa dell’attuazione dello specifico Decreto nazionale “Salva-risparmiatori”, restano al momento aperti - per azionisti, correntisti e obbligazionisti - due filoni, uno è la costituzione in qualità di parte civile nel processo penale contro i vertici ex Bdm a cui si aggancia l’associazione Dipendiamo Banca Marche che sta portando avanti la sua azione, in rappresentanza dei dipendenti, azionisti e obbligazionisti e risparmiatori, mentre l’altro filone prevede il ricorso all’arbitrato di fronte all’Autorità Nazionale.
«Adusbef sta seguendo alcuni dei ricorsi presentati ad Anac – entra nel merito l’avvocato Bisello - per cercare di recuperare una certa percentuale delle somme investite in obbligazioni o altri titoli ex Bdm. Sono almeno 80 i casi seguiti fra risparmiatori pesaresi, altri di Ancona, Macerata e dell’Emilia Romagna, che hanno optato per il ricorso arbitrale. Ad oggi con il ricorso arbitrale si può recuperare almeno l’80 per cento delle obbligazioni precedentemente sottoscritte, ma si attendono le regole del Decreto del Governo, per recuperare in seconda battuta dal 15 al 20 per cento dell’investimento, raggiungendo quasi l’intero importo».
Il ricorso presentato dal risparmiatore pesarese tramite Adusbef, risale al maggio 2017. Il 60enne aveva investito anni prima nel 2007, 150 mila euro in obbligazioni. Il ricorso è stato accolto dal collegio arbitrale dell’Autorità Anticorruzione, e fra le motivazioni espresse dai giudici arbitrali si è evidenziata la mancanza di una corretta informativa sulla natura dei titoli venduti e i rischi connessi.
Il risparmiatore, ha dichiarato di aver acquistato quei titoli su consiglio degli addetti della filiale, presentati come assolutamente sicuri, analoghi ai titoli di stato, in realtà erano obbligazioni subordinate, con gli stessi rischi delle azioni.

«Se questo ricorso non fosse stato accolto – conclude a questo proposito l’avvocato Bisello – il nostro assistito avrebbe perso in toto 150 mila euro, invece sono stati per il momento recuperati 120 mila euro investiti». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico