MACERATA «Molti controlli e una forte tensione». Marco Ribechi, giornalista di Macerata, descrive così il clima che si respira a Tel Aviv dopo l’attentato...
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Ribechi spiega infatti che il suo gruppo - una trentina di persone partite con un viaggio organizzato da Roma, 12 in tutto i maceratesi - si aspettava comunque di trovare tensione per via della concomitanza della Pasqua islamica, di quella cristiana e del Ramadan musulmano. «Nel giorno dell’attentato noi eravamo a Betlemme e non abbiamo avuto notizie da qui - racconta -.
Tensioni e controlli
Tensioni e controlli notati anche a Gerusalemme. «Non ci hanno fatto entrare nelle moschee - dice - e non so se sia un’usanza durante il Ramadan o se questo sia dipeso dall’irruzione che c’era stata due giorni prima». Poi ieri il rientro in Italia passando proprio da Tel Aviv. «In realtà siamo andati diretti in aeroporto e non ci siamo fermati in città. Quindi è difficile dire come fossero le condizioni nel centro di Tel Aviv. Abbiamo visto però diversi controlli, soprattutto nei luoghi più a rischio, ma non abbiamo riscontrato problemi nel rientrare in Italia. Anzi, il volo è atterrato in anticipo». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico