Da Macerata alla Terra Santa, Marco Ribechi: «Ero lì durante l’attentato. Rafforzati i controlli, grande tensione»

Marco Ribechi: «Ero in Terra Santa durante l attentato. Rafforzati i controlli, grande tensione»
Marco Ribechi: «Ero in Terra Santa durante l’attentato. Rafforzati i controlli, grande tensione»
di Giulia Sancricca
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Domenica 9 Aprile 2023, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 10:59
MACERATA «Molti controlli e una forte tensione». Marco Ribechi, giornalista di Macerata, descrive così il clima che si respira a Tel Aviv dopo l’attentato di venerdì scorso, in cui ha perso la vita il 35enne romano Alessandro Parini. Ribechi è rientrato ieri dalla Terra Santa per dove era partito il primo aprile insieme ad altri undici maceratesi. Nel giorno dell’attentato non si trovava a Tel Aviv, ma a Betlemme. Evidente però la tensione in questi ultimi giorni dopo l’irruzione della polizia israeliana nella spianata delle moschee a Gerusalemme. «All’aeroporto di Tel Aviv siamo arrivati il primo aprile e da lì siamo ripartiti oggi (ieri, ndr). Ma non ci siamo fermati in città, quindi non abbiamo vissuto nulla di particolare. In questa settimana abbiamo girato i luoghi della Terra Santa e la tensione dopo i fatti avvenuti nelle moschee era evidente».  



Ribechi spiega infatti che il suo gruppo - una trentina di persone partite con un viaggio organizzato da Roma, 12 in tutto i maceratesi - si aspettava comunque di trovare tensione per via della concomitanza della Pasqua islamica, di quella cristiana e del Ramadan musulmano. «Nel giorno dell’attentato noi eravamo a Betlemme e non abbiamo avuto notizie da qui - racconta -.

In realtà mi hanno contattato molti amici dall’Italia che sapevano del mio viaggio in Terra Santa e volevano sincerarsi che fosse tutto a posto». Ribechi ha tranquillizzato i suoi conoscenti anche con un post pubblicato sui social. 

Tensioni e controlli



Tensioni e controlli notati anche a Gerusalemme. «Non ci hanno fatto entrare nelle moschee - dice - e non so se sia un’usanza durante il Ramadan o se questo sia dipeso dall’irruzione che c’era stata due giorni prima». Poi ieri il rientro in Italia passando proprio da Tel Aviv. «In realtà siamo andati diretti in aeroporto e non ci siamo fermati in città. Quindi è difficile dire come fossero le condizioni nel centro di Tel Aviv. Abbiamo visto però diversi controlli, soprattutto nei luoghi più a rischio, ma non abbiamo riscontrato problemi nel rientrare in Italia. Anzi, il volo è atterrato in anticipo».

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