Acqua, niente razionamento ma resta l’allerta. Principi (Aato 3), lettera a sindaci e Regione: «Serve un tavolo istituzionale»

Massimo Principi, direttore Aato 3 Macerata
MACERATA Pericolo scampato. Per ora l’ombra del razionamento della risorsa idrica sembra essersi dissolta. Le rassicurazioni arrivano dal direttore dell’Aato 3 di...

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MACERATA Pericolo scampato. Per ora l’ombra del razionamento della risorsa idrica sembra essersi dissolta. Le rassicurazioni arrivano dal direttore dell’Aato 3 di Macerata, Massimo Principi, che però invita a mantenere comunque alta l’attenzione. Se, infatti, la provincia di Macerata è riuscita a superare il momento critico arrivato in questa estate con largo anticipo per via dell’assenza di piogge, non è detto che la presenza dei turisti non possa ancora far degenerare la situazione.

 

«Sono state messe in campo diverse misure - spiega Principi -. Quella della campagna di sensibilizzazione nei confronti degli utenti è solo una, la più evidente. Abbiamo notato un certo rallentamento nei consumi, forse per una consapevolezza maggiore da parte dei cittadini. Ma è chiaro che gli afflussi turistici ci spingono comunque a mantenere alta l’attenzione perché la provincia in questo periodo raddoppia le sue presenze ed il consumo non potrà diminuire drasticamente, nonostante la parsimonia degli utenti». Ciò che aveva preoccupato maggiormente l’Aato nel mese di luglio, infatti, «non era tanto la diminuzione delle riserve - precisa Principi - come avviene sempre, quanto piuttosto l’anticipo con cui i livelli sono diminuiti». La provincia di Macerata, però, per il momento resta fuori anche dallo stato di emergenza richiesto invece dalla Regione per Ascoli Piceno e Pesaro. Una scelta che preoccupa gli addetti ai lavori, tanto che l’Aato sta spingendo affinché venga preso in considerazione anche il Maceratese. «Lo abbiamo chiesto a gran voce - spiega Principi - perché attualmente gli allevamenti dell’entroterra sono in grande difficoltà, tanto da doversi rifornire con le autobotti. Se la provincia venisse inserita nello stato di emergenza ci sarebbero dei ristori per gli allevatori e anche per chi fornisce le autobotti. Allo stesso tempo, qualora più avanti il settore civile dovesse trovarsi in difficoltà, lo stato di emergenza riuscirebbe a tamponare la situazione».

Lettera a sindaci e regione per un tavolo istituzionale



Inoltre, l’Aato3 ha anche inviato una missiva ai sindaci del territorio e alla Regione per chiedere la «convocazione di un tavolo istituzionale - annuncia il direttore dell’Aato 3 - perché il tema degli utilizzi dell’acqua investe più settori: non solo quello civile, ma anche industriale e agricolo. Ognuno ha le sue modalità, ma non possono procedere per compartimenti stagni. Deve esserci un coordinamento e può farlo solo la Regione. L’esigenza del tavolo - precisa - è legata al fatto che siamo nel mese peggiore dell’anno sul fronte della risorsa idrica e, se non vogliamo ritrovarci a settembre con problemi seri, serve agire ora. Tutte le iniziative che stiamo mettendo in campo per poter disporre di più acqua daranno effetti negli anni futuri, ma a quel punto dobbiamo farci trovare pronti affinché i vari settori utilizzino la risorsa in maniera responsabile». Massimo Principi torna quindi a ribadire la necessità di un cambio di mentalità degli utenti. «Non dobbiamo più considerare l’acqua come una risorsa illimitata - spiega -, non possiamo sperare che piova. Dobbiamo attrezzarci e farci trovare pronti ad affrontare situazioni critiche come questa, in cui le nostre falde non si ricaricano abbastanza. La sensibilizzazione non va fatta solo nei periodi di difficoltà, ma tutto l’anno. Su questo crediamo molto nei giovani: siamo sicuri che, partendo da loro, il cambio di passo sarà più facile». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico