Macerata: 13enne in trasferta fuori provincia fa scorta ​di cannabis light per gli amici

La questura
MACERATA - «Il fatto grave è che la cannabis legale può essere acquistata anche dai ragazzini in quanto nessuna norma vieta la vendita ai minori». A...

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MACERATA - «Il fatto grave è che la cannabis legale può essere acquistata anche dai ragazzini in quanto nessuna norma vieta la vendita ai minori». A lanciare l’allarme è il questore Antonio Pignataro, che cita un episodio. «Dalle testimonianze raccolte dai miei poliziotti è emerso che un 13enne si è recato in un’altra provincia per fare scorta di cannabis light da poter vendere agli amichetti. Questo è successo dopo i ripetuti blitz effettuati nei negozi del Maceratese, che hanno reso introvabili certe sostanze». 


«Nei reparti di pediatria di ogni ospedale - sottolinea il questore - si assiste all’aumento dei ragazzi ricoverati per patologie causate dall’uso di droga. Non bisogna abbassare la guardia». Pignataro poi racconta di una mamma che gli ha scritto una lettera di ringraziamento.

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«Le sue parole evidenziano l’importanza della lotta alla droga. Ha espresso la preoccupazione di tutte le mamme per la possibilità che i loro figli possano cadere nel tunnel dello sballo, iniziando dalla cannabis light, che è l’anticamera dell’inferno, ovvero della cocaina e dell’eroina. Non daremo tregua ai negozi della cosiddetta cannabis legale e voglio ricordare le parole del giudice Borsellino: “Liberalizzare la droga per combattere il traffico clandestino? È da dilettanti di criminologia”. Alla liberalizzazione si sono sempre detti contrari anche il giudice Falcone, il capo della polizia Gabrielli, il procuratore Gratteri, Papa Giovanni Paolo II, Papa Benedetto XVI e Papa Francesco. La polizia, le altre forze dell’ordine e l’autorità giudiziaria maceratese, con il procuratore Giorgio e i suoi valorosi sostituti, saranno sempre impegnate nel contrasto di qualsiasi forma di spaccio: un impegno riconosciuto anche dall’opinione pubblica. Legalizzare la cannabis light significa aumentare l’uso della cannabis tradizionale e, successivamente, quello di cocaina e eroina. Insomma, avremo più consumatori di droga. Non c’è medico, ricerca scientifica o organizzazione mondiale di ricerca, che dica che la droga non fa male».


Poi il questore evidenzia un aspetto: «C’è un pronuncia della Corte di Cassazione a Sezioni Unite: la cannabis cosiddetta legale non può essere venduta. Ora è necessario un intervento del legislatore. Purtroppo c’è una visione falsata da parte della propaganda per promuovere la cannabis, anche attraverso cartelloni pubblicitari a caratteri cubitali. Così si mira ad avvelenare i nostri ragazzi in quanto il messaggio che passa in modo maldestro è che la cannabis può essere acquistata come se fosse cioccolata o marmellata. Ma il Consiglio superiore della sanità si è espresso chiaramente affinché non sia consentita la libera vendita».  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico