CIVITANOVA - Sarebbe stata abusata dal padre come “contropartita” per i soldi spesi per lei per pagare l’avvocato. Muratore a processo per violenza sessuale. Le...
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Palpeggiano una ragazzina e minacciano gli amichetti: presi gli orchi
Secondo l’accusa – l’indagine è stata coordinata dal sostituto procuratore Stefania Ciccioli – da gennaio a luglio del 2018 il padre, un muratore di 58 anni, attraverso violenze fisiche e minacce avrebbe costretto la figlia a subire rapporti sessuali.
Secondo quanto dichiarato dalla giovane che ha poco più di vent’anni, una sera dopo aver cenato fuori insieme, erano rientrarti a casa, lei si era messa a letto e lui l’avrebbe raggiunta poco dopo iniziandola a toccare. Lei si sarebbe allontanata chiedendogli giustificazioni e lui avrebbe risposto che siccome in passato aveva speso soldi per pagare un legale nominato per seguire vicende della giovane e siccome per accudire lei non aveva potuto avere relazioni con altre donne, lei avrebbe dovuto sottostare a quel tipo di atteggiamento e a quelle attenzioni di natura sessuale. La giovane ha anche aggiunto che il padre in casa avrebbe avuto atteggiamenti violenti, avrebbe distrutto mobili, lanciato oggetti contro di lei e lei, per non far degenerare una situazione già di per sé precaria, sarebbe stata costretta a sottostare alle voglie del genitore. Ieri il giudice dell’udienza preliminare ha ritenuto che i contorni della vicenda dovessero essere chiariti a dibattimento e ha rinviato a giudizio l’uomo. Il processo a suo carico si aprirà il prossimo 9 giugno.
Il muratore, che respinge gli addebiti contestati, è difeso dagli avvocati Mauro Cimino del foro di Fermo e Vanni Vecchioli. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico