Multa da mille euro per aver portato il cane in spiaggia: «Era in un'area protetta»

Multa da mille euro per aver portato il cane in spiaggia: «Era in un'area protetta»
CIVITANOVA - Maxi multa per aver portato in spiaggia il cane: sulla vicenda interviene anche Legambiente: «Non è un arenile come tutti gli altri, è...

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CIVITANOVA - Maxi multa per aver portato in spiaggia il cane: sulla vicenda interviene anche Legambiente: «Non è un arenile come tutti gli altri, è un’area protetta», sostiene l’associazione. Dopo la sanzione di oltre mille euro arrivata a casa di una signora di Perugia, fermata lo scorso 2 giugno dai carabinieri forestali, l’Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) si era scagliata contro Civitanova, accusata di essere una città poco accogliente nei confronti dei turisti col cane al seguito.

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La posizione

Ma Marco Cervellini, responsabile Aree protette e verdi dell’associazione, tiene a precisare che «la signora si trovava in un’area protetta, nello specifico quella nota come “Tre Case”, zona lungomare Nord, dove vivono e nidificano specie da tutelare». Non solo. «Tale area - ha spiegato in una nota Marco Cervellini - è stata istituita dalla Regione nel 1998 e dal 2014 è oggetto di una convenzione ai fini conservativi (conservazione dei processi naturali) fra Comune e Legambiente Civitanova. Il controllo è esclusivamente deputato ai carabinieri forestali. Essendo un arenile, tale area è comunque soggetta alla legislazione regionale e dal 2018 allo specifico regolamento comunale. Il punto che vorremmo però porre all’attenzione pubblica è che si tratta di un’area protetta dove insistono specie vegetali da tutelare e considerate rare a livello regionale e nazionale. Dal 2016 è l’unico sito di nidificazione nel territorio comunale del Corriere Piccolo, specie di volatile protetta che da aprile fino a fine giugno nidifica e cresce i pulli (cioè i piccoli)». 

La tutela

«Si tratta quindi di un’area del tutto differente da un qualsiasi arenile - continua Cervellini -, una sorta di unico rifugio per specie vegetali e animali protette. Fin dal 1998 e in particolare dal 2014 si è provveduto ad informare la popolazione riguardo all’area protetta, in particolar modo sull’importanza di non introdurre cani per via del danneggiamento dei nidi. Solo attraverso un’adeguata informazione e sensibilizzazione sarà possibile trovare un equilibrio fra conservazione dei processi naturali e fruizione dell’uomo».

 

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Corriere Adriatico