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FERMO - Classi a rischio, sindaci sulle barricate. L’ultima iniziativa è un incontro con il prefetto Vincenza Filippi che ha ricevuto i primi cittadini di Torre San Patrizio (Luca Leoni), Magliano di Tenna (Pietro Cesetti), Campofilone (Gabriele Cannella), Lapedona (Giuseppe Taffetani) e Montottone (Gianni Carelli). Sotto esame il taglio delle prime alle elementari. I sindaci hanno informato il prefetto sulle criticità per i borghi, di cui si parla sempre tanto ma per i quali si fa ancora poco. Hanno anche minacciato azioni eclatanti come rimettere il mandato. «Da una parte - dicono - le amministrazioni vengono sollecitate a investire, anche con ingenti finanziamenti pubblici, nell’adeguamento sismico e nell’efficientamento energetico, dall’altra poi vengono tagliate le classi».
La richiesta
Per i sindaci basterebbe confermare la possibilità della pluriclasse per evitare traslochi in altri plessi scolastici. «La pluriclasse della primaria - ricorda la nota firmata in calce dai primi cittadini - permette un percorso di crescita individuale precoce a contatto con alunni di diverse età ed è utile sotto l’aspetto della convivenza, dell’autonomia e della didattica.
La replica
Da ultima ma non ultima la nota dell’Ufficio scolastico regionale che replica a un nostro servizio dei giorni scorsi ricordando che «nell’assegnazione delle classi» lo stesso Ufficio «non opera tagli, né agisce per penalizzare situazioni particolari, ma definisce il servizio secondo la normativa e i relativi standard nel limite delle risorse assegnate. In tutti i casi sono stati applicati i criteri definiti dal Dpr 81 del 2009, il quale stabilisce i parametri numerici minimi e massimi di formazione delle classi per tutti gli ordini e gradi di scuola, a garanzia dell’efficienza ed efficacia dell’attività didattica nell’interesse degli alunni, assicurando un servizio di istruzione con tempi di percorrenza casa-scuola inferiori ai 15 minuti per la scuola elementare e media». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico