FERMO - Classi a rischio, sindaci sulle barricate. L’ultima iniziativa è un incontro con il prefetto Vincenza Filippi che ha ricevuto i primi cittadini di Torre San Patrizio (Luca Leoni), Magliano di Tenna (Pietro Cesetti), Campofilone (Gabriele Cannella), Lapedona (Giuseppe Taffetani) e Montottone (Gianni Carelli). Sotto esame il taglio delle prime alle elementari. I sindaci hanno informato il prefetto sulle criticità per i borghi, di cui si parla sempre tanto ma per i quali si fa ancora poco. Hanno anche minacciato azioni eclatanti come rimettere il mandato. «Da una parte - dicono - le amministrazioni vengono sollecitate a investire, anche con ingenti finanziamenti pubblici, nell’adeguamento sismico e nell’efficientamento energetico, dall’altra poi vengono tagliate le classi».
La richiesta
Per i sindaci basterebbe confermare la possibilità della pluriclasse per evitare traslochi in altri plessi scolastici. «La pluriclasse della primaria - ricorda la nota firmata in calce dai primi cittadini - permette un percorso di crescita individuale precoce a contatto con alunni di diverse età ed è utile sotto l’aspetto della convivenza, dell’autonomia e della didattica. Trattare la scuola per un solo fattore, vale a dire quello aziendalistico, e farne una questione di numeri rende vano ogni altro discorso di carattere educativo e ogni sforzo da parte pubblica». La Filippi si è impegnata a supportare le richieste, mentre l’emergenza è stata presa in esame anche a livello regionale e nazionale, tanto che la Lega Marche (rappresentata da Riccardo Augusto Marchetti e Giorgia Latini) ricorda l’incontro dei giorni scorsi con il ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi. La stessa Latini, assessore regionale all’Istruzione, rimarca che «dopo le istanze dei sindaci proponiamo un emendamento unico, bipartisan, in modo che si possa finalmente arrivare all’approvazione in Commissione Bilancio.
La replica
Da ultima ma non ultima la nota dell’Ufficio scolastico regionale che replica a un nostro servizio dei giorni scorsi ricordando che «nell’assegnazione delle classi» lo stesso Ufficio «non opera tagli, né agisce per penalizzare situazioni particolari, ma definisce il servizio secondo la normativa e i relativi standard nel limite delle risorse assegnate. In tutti i casi sono stati applicati i criteri definiti dal Dpr 81 del 2009, il quale stabilisce i parametri numerici minimi e massimi di formazione delle classi per tutti gli ordini e gradi di scuola, a garanzia dell’efficienza ed efficacia dell’attività didattica nell’interesse degli alunni, assicurando un servizio di istruzione con tempi di percorrenza casa-scuola inferiori ai 15 minuti per la scuola elementare e media».