Fermo, ferie ad agosto e sconti fin da subito? I calzaturieri si dividono

Fermo, ferie ad agosto e sconti fin da subito? I calzaturieri si dividono
FERMO - Concedere o meno le ferie ad agosto non è un problema che riguarda la moda fermana, divisa sulla possibilità di vendere con gli sconti fin da subito. Il...

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FERMO - Concedere o meno le ferie ad agosto non è un problema che riguarda la moda fermana, divisa sulla possibilità di vendere con gli sconti fin da subito. Il settore si compatta esprimendo le forti preoccupazioni sullo scenario di settembre-ottobre: una sequela di aggettivi negativi. Nessuno riesce a pensare ad un ritorno della pandemia: «Anche se siamo pronti, sarebbe la fine a livello economico».




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Del partito dei No agli sconti è Valentino Fenni, presidente dei calzaturieri di Confindustria Centro Adriatico. «No perché i negozianti, dopo mesi di chiusura, devono guadagnare qualcosa che compensare, almeno parzialmente le perdite. E no perché i negozianti riverserebbero gli sconti sulla filiera e quindi anche su noi produttori. No perché se non ci sono regole e ognuno va per la sua strada, assisteremmo a quello che sta accadendo negli Stati Uniti dove si stanno verificando migliaia di chiusure di negozi, anche di catene importanti che sono in difficoltà. 
 
Le regole
«Occorrono regole facili da applicare e facili da rispettare» è il pensiero di Fenni che sugli sconti amplia il discorso: «Già ora noi produttori dobbiamo affrontare moltissime richieste di sconto. Alcune più sensate, altre meno sensate e altre ancora senza senso. Chiedere sconti per merce consegnata a gennaio-febbraio mi sembra pretestuoso anche perché già concediamo delle dilazioni di pagamento». Fenni però denuncia anche un altro aspetto: «Allo stesso modo non ritengo giusto che alcuni colleghi produttori, compresi marchi famosi e prestigiosi, chiedano sconti ai propri fornitori su merci e lavorazioni ricevute nel 2019 e con pagamento scaduto a febbraio o marzo 2020. Inutile parlare di responsabilità di filiera…».
Gli sconti
Del partito dei Sì agli sconti è invece Francesco Girolami, presidente della sezione cappelli della stessa associazione datoriale: «Sarei anche propenso agli sconti subito per stimolare i consumi, eliminare un po’ di invenduto e migliorare la liquidità. Sì perché se in autunno dovesse tornare una nuova epidemia con la conseguenza di un nuovo lockdown, almeno avremmo avuto 4-5 mesi in cui il consumatore è più invogliato a comprare». 
In grande problema
Per Girolami quello degli sconti è un capitolo all’interno di un problema molto più grande. «Di solito, a metà giugno, avevo commesse che mi garantivano la produzione fino a gennaio-febbraio dell’anno successivo. Oggi ho poco niente. Dopo oltre 40 anni di attività, per la prima volta sono stato costretto a ricorrere alla cassa integrazione. Il calo degli ordinativi nel distretto del capello marchigiano si aggira attorno al 40%. Come imprenditore sono sempre ottimista e fiducioso ma temo che in autunno ci troveremo ad affrontare una situazione devastante. E se dovesse ritornare il virus lo scenario sarebbe indescrivibile». Una preoccupazione condivisa da Fenni secondo cui il periodo peggiore sarà settembre-ottobre e potrebbe sfociare in un problema sociale. Inutile chiedere a chi produce scarpe e cappelli se le fiere ad agosto si faranno regolarmente o se, come ventilato da altri e in settori diversi, verranno ridotte.
Le risposte sono brevi e chiare. Per Valentino Fenni: «È falso problema. I dipendenti sarebbero disposti pure a lavorare di notte. Vivono a stretto contatto con gli imprenditori e capiscono la situazione. Il problema è che gli ordini non ci sono e le ferie si faranno regolarmente». 
Lavorare ad agosto

Ancora più esplicito Francesco Girolami: «Magari poter lavorare anche ad agosto! Quello delle ferie non è un problema che riguarda il settore moda nel Fermano». Insomma un dibattito che cerca di fare il punto complessivo della situazione cercando di lanciare uno sguardo positivo sul futuro dei vari comparti sapendo però che il quadro potrebbe cambiare in negativo da un giorno all’altro per via del Covid. Per ora si cerca di guardare con positività nella speranza che il peggio ormai sia alle spalle e che il futuro non possa che riservare piacevoli sorprese. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico