ANCONA - Uno dei settori messi in ginocchio dall'allarme Coronavirus è quello degli autoripatatori. I Centri Revisione delle province di Ancona e Pesaro...
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Seppur Confartigianato aveva dato disponibilità alle esigenze della collettività avallando periodi di sospensiva a tutela della salute di lavoratori e utenti, questo provvedimento risulta inaccettabile e contrario alle nostre proposte che prevedevano una sospensiva dell'obbligo di revisione fino al 31.05 con ripristino della normalità entro il 31.08. disponibili semmai ad ulteriore proroga in caso di necessità sanitarie.
La nostra proposta, ribadisce Luca Bocchino responsabile degli autoriparatori di Confartigianato, avrebbe tutelato tutti e permesso anche alle imprese di far fronte a disagi e difficoltà di imprese ed utenti.
Così muoiono tanti centri revisione che si troveranno a restare aperti per obbligo di legge ( pena l'interruzione di pubblico servizio) con costi fissi, senza attività di revisione, con difficoltà per l'intera collettività. 5 milioni di revisioni sospese non si potranno fare in soli 60 giorni.
La beffa si aggiungerà quando a ridosso della scadenza (31.10) si concentreranno 5 mesi di sospensiva. Da una simulazione fatta sarà oltretutto impossibile ottemperare al servizio dati i tempi tecnici di revisione per ciascun auto a discapito della qualità e della sopravvivenza delle imprese.
Chiediamo alla Motorizzazione di intervenire in qualità di soggetto competente al regolamento della funzione di ispezione ed al governo di fornire incentivi dedicati a chi effettua un servizio di pubblica utilità. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico