Meccanici e revisioni auto, allarme Confartigianto: «Settore in ginocchio: 5mila posti lavoro a rischio nelle Marche»

Meccanici e revisioni auto, allarme Confartigianto: «Settore in ginocchio: 5mila posti lavoro a rischio nelle Marche»
Meccanici e revisioni auto, allarme Confartigianto: «Settore in ginocchio: 5mila posti lavoro a rischio nelle Marche»
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 18 Marzo 2020, 15:12

ANCONA - Uno dei settori messi in ginocchio dall'allarme Coronavirus è quello degli autoripatatori. I Centri Revisione delle province di Ancona e Pesaro vedono coinvolte direttamente 200 imprese abilitate dalla Motorizzazione ma che coinvolgono circa 800 aziende associate a Confartigianato con un indotto di circa 5.000 persone. "Un servizio di pubblica utilità va salvaguardato. Dal Decreto Salva Italia - Riferisce Luca Bocchino responsabile sviluppo economico di Confartigianato e della categoria autoriparatori, emergono i primi provvedimenti che riguardano il settore dell'autoriparazione ed in particolare i Centri Revisione. L'art.92 c.4 del Decreto prevede testualmente che “è possibile fino al 31.10 la circolazione dei veicoli con scadenza delle revisioni fino al 31.07. i mezzi con revisione in sospeso dovranno poi regolarizzarle entri il 31.10“.

LEGGI ANCHE:
Altri 15 pazienti guariti dal Coronavirus dimessi nelle Marche, ma sono più di 4mila le persone in isolamento

Coronavirus nelle Marche, balzo dei nuovi contagiati: sono 196, il totale si impenna fino a 1.567/La mappa del contagio in tempo reale


Seppur Confartigianato aveva dato disponibilità alle esigenze della collettività avallando periodi di sospensiva a tutela della salute di lavoratori e utenti, questo provvedimento risulta inaccettabile e contrario alle nostre proposte che prevedevano una sospensiva dell'obbligo di revisione fino al 31.05 con ripristino della normalità entro il 31.08. disponibili semmai ad ulteriore proroga in caso di necessità sanitarie.
La nostra proposta, ribadisce Luca Bocchino responsabile degli autoriparatori di Confartigianato, avrebbe tutelato tutti e permesso anche alle imprese di far fronte a disagi e difficoltà di imprese ed utenti.

Così muoiono tanti centri revisione che si troveranno a restare aperti per obbligo di legge ( pena l'interruzione di pubblico servizio) con costi fissi, senza attività di revisione, con difficoltà per l'intera collettività. 5 milioni di revisioni sospese non si potranno fare in soli 60 giorni.
La beffa si aggiungerà quando a ridosso della scadenza (31.10) si concentreranno 5 mesi di sospensiva. Da una simulazione fatta sarà oltretutto impossibile ottemperare al servizio dati i tempi tecnici di revisione per ciascun auto a discapito della qualità e della sopravvivenza delle imprese.
Chiediamo alla Motorizzazione di intervenire in qualità di soggetto competente al regolamento della funzione di ispezione ed al governo di fornire incentivi dedicati a chi effettua un servizio di pubblica utilità.

© RIPRODUZIONE RISERVATA