ROMA - La mancanza di sicurezza allo scalo di Sharm el Sheik viene denunciata oggi dai giornali britannici a sostegno dell'ipotesi d'un ordigno dietro il disastro...
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Ipotesi rilanciata su tutte le prime pagine dopo la decisione del governo di Londra, definita «senza precedenti», di fermare ieri i voli da e per Sharm. Il Mail evoca poi la pista di uno scambio di valigie alla partenza del volo russo eseguito da un dipendente complice o corrotto. A Sharm restano intanto bloccati 20.000 turisti britannici.
EASYJET CANCELLA VOLI PER SHARM EasyJet ha cancellato tutti i voli di oggi da e per Sharm el Sheikh, tra cui uno che era in partenza da Milano Malpensa. Lo ha annunciato la compagnia low cost in una nota, all'indomani delle rivelazioni dell'intelligence americana e britannica secondo cui l'aereo russo precipitato sabato scorso nel Sinai potrebbe essere esploso a causa di una bomba.
«Easyjet - si legge nel comunicato - ha cancellato tutti i suoi voli da e per Sharm el Sheikh del 5 novembre. I passeggeri che hanno prenotato voli nelle prossime due settimane potranno chiedere un rimborso o cambiare i voli per un'altra data o destinazione senza alcuna penale».
La compagnia low cost ha poi assicurato che sta facendo «tutto il possibile per tenere informati tutti i passeggeri coinvolti ed ha fornito le stanze di albergo» per quanti non potranno partire, «stiamo lavorando con il governo britannico per chiarire gli elementi in base ai quali i passeggeri di Easyjet potranno tornare a casa».
«La sicurezza dei passeggeri e degli equipaggio è la principale priorità», si legge ancora nella nota, nella quale si chiarisce che «i voli che avrebbero dovuto operare oggi su Sharm el Sheikh erano quattro da Londra, uno da Manchester e uno da Milano Malpensa».
“PRESSIONI GB PER LA SIRIA” La sospensione dei voli da parte del Regno Unito in Egitto è un modo per fare pressione sulla Russia per la sua politica riguardo la Siria. È quanto sostiene Konstantin Kosachev, presidente della Commissione esteri del Consiglio della Federazione russa, secondo cui tale decisione è volta a fare «pressione psicologica» sulla Russia per i suoi raid aerei contro i ribelli siriani. Per Kosachev è in corso una «resistenza geopolitica alle azioni della Russia in Siria». «Per quanto possa sembrare blasfemo - ha aggiunto - ci sono molti nel mondo che preferirebbero consapevolmente e senza motivi necessari cancellare questa catastrofe come risposta dei jihadisti alla Russia». La Russia, ha chiarito Kosachev, non ha ancora motivi per cancellare voli verso l'Egitto e «la maggior parte dei Paesi al mondo si avvicina a tali decisioni più seriamente e responsabilmente». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico