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SAN BENEDETTO - San Benedetto soffoca nel traffico ma sono 20 anni che nessuno ha mai messo mano a un piano capace di rendere moderna, efficiente, vivibile la località che può vantare il riconquistato titolo di Regina del turismo marchigiano.
Le intenzioni
Magari, però, questa è la volta buona. Una data va segnata sull’agenda, quella del 6 dicembre 2022 nella quale la giunta Spazzafumo ha assegnato al dirigente dell’ufficio urbanistico il compito di incaricare un’università di realizzare un’indagine sui flussi di traffico «propedeutica - dice l’assessore Bruno Gabrielli - e necessaria.
Come inizio non c’è male visto che appunto dai tempi dell’assessore Antonio Felicetti la città attende una strategia urbanistica (30 anni) e da quelli della giunta Martinelli le indicazioni sulla quantità di auto che ogni giorno arrivano in città, quali strade prendono e dove sono dirette. Da allora molto è cambiato ma non certo in meglio. Sono aumentate le auto e la pigrizia - oltre all’età anagrafica - di chi le utilizza che pretende di arrivare fin sotto il negozio o casa con un mezzo proprio. L’esatto contrario di quello che sta accadendo in quasi tutta Europa dove, complici i costi del carburante, si sta sempre più creando un’opinione pubblica consapevole e orientata al trasporto pubblico a prezzi accessibili, biciclette muscolari o elettroniche, zone interdette alle auto.
Gli esempi
Non serve andare troppo lontano, a Bari dove l’abbonamento del bus è sceso a 20 euro l’anno o a Milano dove verrà supertassata la soste della seconda auto familiare. Ascoli ha già creato un’app che incentiva chi va a piedi e in bici monitorando i chilometri percorsi in questo modo e quasi tutto il centro è pedonale. La Riviera deve recuperare un gap di più di 20 anni. «Inseriremo - promette Gabrielli - nello schema del nuovo Prg anche il Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) che prevede le necessità di mobilità delle persone e delle merci con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita nelle città e nei loro dintorni».
Le speranze
Già che poi, sempre nella notte dei tempi, si perde il progetto di pedonalizzare tutto il centro e magari di realizzare percorsi pedonali verso il Paese Alto. Ma soprattutto per eliminare il traffico, specialmente nell’area tra la Statale, via Roma e via Gino Moretti. «È un importante obiettivo ma anche questo potrà vedere la luce solo se si faranno i parcheggi a ridosso di queste strade» chiude Gabrielli.
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Corriere Adriatico